Sono tempi d’oro per Tele Gender, la nemicamatissima giurata degli omofobi, che nasce icona gay e diventa fatina dell’orgoglio di essere se stessi. Gli spunti per le parodie sono tanti, da personaggi politici con posizioni anti-LGBT a ballerine sovraniste della TV italiana.
Dopo Lorella Sovranini, è il turno di Simone Pillon, il senatore anti-abortista, anti-gender e anti-qualsiasi cosa di buon senso. Per l’occasione il leghista diventa Pollon, la figlia di Apollo in un noto manga che è arrivato sui nostri schermi negli anni 80 con l’indimenticabile sigla di Cristina D’Avena.
Ed è proprio quella sigla che è stata trasformata da Tele Gender in un’esilarante parodia. Sì, perché dopo la polemica per il Congresso Mondiale delle Famiglie e la condanna per diffamazione ai danni di un circolo gay, è proprio il caso di dire “Pillon combinaguai”.
Guarda il video di “C’era una volta Pillon combinaguai”
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