Izabella, l’anti-Greta risponde all’ambientalismo col sovranismo e la lotta al gender

Si chiama Izabella Nilsson Jarvandi la nemesi di Greta Thunberg. Entrambe svedesi ed entrambe molto giovani, entrambe simbolo di due posizioni e concezioni politiche completamente discordanti tra loro.

Attivissima su social e in comizi pubblici davanti ai palazzi del potere svedesi, la quindicenne Izabella si fa portavoce di ideologie sovraniste, definendosi sul suo profilo Twitter «una giovane attivista politica contro il globalismo, che cerca verità e giustizia per la mia amata Svezia». Quella che è ormai nota in internet per essere l’anti-Greta, si scontra con la politica liberale in materia di immigrazione del suo Paese, considerandola causa del “genocidio del popolo svedese”.

Ma la battaglia di questa giovanissima ragazza dai capelli corvino riguarda anche la difesa della concezione tradizionale della famiglia e dei ruoli di genere. Si scontra ampiamente contro la diffusione di “ideologie gender” nelle scuole e di determinati testi che diffonderebbero tra i più giovani concezioni devianti e assurde, partendo dal presupposto che ci siano dei ruoli da rispettare.

«Voi che avete l’audacia di tormentarmi per le mie opinioni state solo dimostrando che ho ragione. È a causa di persone come voi e di azioni come le vostre che io sto combattendo. Non mi arrenderò né ora né mai» – questo il suo ultimo post di sfida contro il suo target preferito, l’intellettuale di sinistra che lei considera un’ipocrita esempio di politically correct.

 

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