Una dottoressa del CTO Gaetano Pini di Milano, Giovanna Foracchia ha commentato su Facebook dei post contro l’omosessualità, lasciandosi andare a gravissime e assurde dichiarazioni omofobe, che chiamano in causa la malattia e la minaccia di pedofilia.
Il post incriminato, scritto da un uomo residente a Casatenovo nel Lecchese, recitava: «Quando sono nato era proibito essere gay, dopo è stato accettato ma nascosto, dopo è stato accettato ma pubblico. Adesso è un orgoglio. Spero solo di morire prima che diventi obbligatorio». Sotto questo post si sono scatenati i commenti della fisiatra originaria di Reggio Emilia.
«Infatti! Per me è una malattia come le malattie psichiatriche», «Io avevo un gatto che era sospettato di essere gay. Questo dimostra che è una malattia», «Omosessualità può sfociare nella maniacità sessuale e pedofilia» e «Se fossi ministro della sanità non permetterei le adozioni gay», sono alcune delle scioccanti affermazioni lasciate tra i commenti dalla dottoressa.

Queste aberranti dichiarazioni sono state subito intercettate da Yuri Guaiana, militante radicale milanese e presidente dell’Associazione Certi Diritti: «L’organizzazione mondiale della sanità ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali il 17 maggio 1990. Che a quasi 30 anni da quella data un medico lombardo affermi che l’omosessualità sia una malattia, associandola a maniaci sessuali e pedofili, è gravissimo, e l’ordine dei medici deve prendere provvedimenti».
Guaiana ha repentinamente girato queste informazioni al consigliere regionale di +Europa Michele Usuelli, il quale ha segnalato l’accaduto all’ordine dei medici, chiedendo spiegazioni e sottolineando la gravità di tali affermazioni omofobiche, specialmente se pronunciate da un medico.
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