Salento, stabilimento balneare nega i lettini a una coppia gay

È una giornata di metà settembre a Santa Maria di Leuca, nel capo salentino i pochi turisti rimasti si godono il confluire delle acque dello Ionio con quelle dell’Adriatico. Tra questi vorrebbero esserci una coppia di ragazzi foggiani in vacanza, che si vedono però negato l’accesso a uno stabilimento balneare.

Una delle due vittime dell’episodio di omofobia parla dell’accaduto ai microfoni dell’emittente televisiva locale Teleblu. Stando al suo racconto, al momento della richiesta di due sdraio, una delle responsabili del lido avrebbe indicato sottovoce alla collega: «niente gay». Il ragazzo, stupito di non poter accedere a uno stabilimento vuoto e di non poter prenotare per i giorni successivi (nonostante la bassa stagione), ha chiesto delle spiegazioni che gli sono state negate. «Ci è stato detto – continua il racconto – dai ragazzi di un altro stabilimento che il nuovo gestore è omofobo, tant’è che la voce si è sparsa dopo che lo stesso episodio è successo a tante persone».

L’episodio di omofobia si va ad aggiungere ad un altro fatto simile, registrato a ferragosto, sempre in Salento. A Gallipoli un gruppo di amici omosessuali e di amiche transgender era stato allontanato dall’addetto alla sicurezza, suggerendeo di andare nei luoghi riservati alle persone LGBT. In quell’occasione il gestore aveva chiesto scusa per l’accaduto e si era impegnato affinché non riaccadesse.

Arcigay Salento esprime la propria solidarietà ai ragazzi: «Ancora una volta ci vediamo costretti a ribadire che la sessualità di ogni individuo è degna di rispetto al pari di ogni altra qualità che lo caratterizza: un dato di fatto che nel 2019 è oramai parte integrante della cultura del mondo civile moderno, ma che purtroppo e a malincuore constatiamo non essere ancora entrato nella quotidianità della vita del nostro territorio». È d’accordo l’associazione LGBT leccese LeA – Libertamente e Apertamente che chiede una legge contro l’omo-bi-transfobia, l’assenza della quale «ci impedisce di agire legalmente quando ci sono degli atti di discriminazione».

Nell’attesa che la Regione approvi tale legge, parcheggiata da mesi, si spera che anche il gestore dello stabilimento del capo di Leuca porga le proprie scuse ai ragazzi discriminati.

 

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