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Va in università con una cover rosa e viene minacciato di essere espulso poiché “gay”

È surreale quanto accaduto in Russia durante l’inizio dell’anno accademico di una matricola. Lo studente è stato monitorato dal proprio ateneo, l’Università Statale di Economia degli Urali, su segnalazione di alcuni studenti che lo avrebbero indicato come gay.

Convocato dal vicerettore Roman Krasnov, lo studente ha appreso di essere stato monitorato sui social per verificare il suo “carattere morale” ed è stato accusato di essere omosessuale. Non è servito al ragazzo “difendersi” dicendo di essere fidanzato con una ragazza, in quanto è stato visto con una cover dello smartphone rosa, per il vicepreside un’ulteriore prova del suo orientamento sessuale.

Per il prof. Krasnov, il fatto che uno studente si fosse iscritto a gruppi LGBT rappresenta una diffamazione per il nome della propria Università. Per queste ragioni, l’uomo ha avvertito la matricola di rischiare l’espulsione.

La vicenda è presto emersa alle cronache del Paese, ma il vicerettore non ha fatto alcun passo indietro, affermando che il monitoraggio dell’attività dei propri studenti sui social network è qualcosa che avviene normalmente. Non è stato però della stessa idea il Mistero dell’Istruzione e della Scienza della Federazione Russa, che – citando l’articolo 3 della legge federale – ha affermato che uno dei principi fondamentali dello Stato è il diritto di ogni cittadino all’educazione e alla non discriminazione.

Nel frattempo il ragazzo, che potremmo definire un eterosessuale vittima di omofobia, ha deciso di abbandonare la Russia per la propria sicurezza. Ricordiamo infatti che nel Paese di Putin è in vigore una legge che punisce chi fa “propaganda” riguardo l’omosessualità.

 

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