Attivisti LGBT bloccano le strade e fanno twerking per protestare contro i cambiamenti climatici

Werk for Peace – gruppo di attivisti istituito nel 2016 in seguito alla sparatoria nel night club Pulse di Orlando – è sceso per le strade di Washington per protestare contro i cambiamenti climatici in concomitanza con il vertice delle Nazioni Unite sul clima.

Chiuse le strade e sotto un banner che recitava «End pipelines now», l’attivista queer Fisar Nasr è sceso in strada ricoperto di brillantini biodegradabili per mostrare ad una folla in visibilio le sue abilità nel twerking.

La protesta è avvenuta in seguito alle dichiarazioni dei leader del movimento: «Il 23 settembre ci riuniremo per interrompere i sistemi che hanno creato e perpetuato questa crisi climatica. Ma una crisi di questa portata ha molte cause e molte conseguenze differenti e tutti noi e le nostre comunità sperimentiamo i suoi effetti in modi diversi. Tutti coloro che il 23 settembre parteciperanno, si uniranno al nostro comune impegno di resistenza e all’insieme di richieste avanzate dalla coalizione giovanile che ci ha chiamati all’azione. Ma siamo anche attratti dalle nostre esperienze e dalle nostre visioni del futuro».

Nasr, fondatore del movimento,  ha dichiarato: «Sappiamo che la giustizia climatica colpisce le comunità emarginate di tutto il mondo. Di fronte a quelle comunità ci sono persone queer e trans colpite in maniera sproporzionata dalle catastrofi climatiche, proprio come le persone di colore, quelle disabili, le popolazioni indigene e anche le persone senza documenti».

Il sito web werkforpeace.org recita: «Abbiamo protestato per una serie di questioni intersettoriali, tra cui il divieto musulmano, la giustizia climatica, la violenza sessuale e il consenso coprendo le strade con coriandoli biodegradabili e facendo conoscere al mondo che #WeAreHere e #WeWillDance». Un’azione di coraggio che è costato però l’arresto a ben 32 manifestanti per aver bloccato le strade.

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