I curdi siriani hanno trovato appoggio nel regime di Assad. Tale appoggio prevede il posizionamento dei soldati siriani di Assad lungo il confine tra Turchia e Siria, allo scopo di impedire una ulteriore avanzata turca.
Per poter comprendere la portata di questo accordo occorre fare un passo indietro. Qualche giorno fa il presidente Trump ha annunciato il ritiro delle truppe americane nel nordest della Siria, dove si trovano i curdi siriani che insieme agli Usa hanno combattuto contro il terrorismo dell’ISIS, per permettere alla Turchia di invadere quel pezzo di Siria e creare una zona di sicurezza, tra il confine turco e quello siriano.
La decisione del presidente Trump ha generato molta preoccupazione e sconcerto: abbandonare la Siria ha difatto consegnato i curdi siriani nelle mani della Turchia, che li considera da sempre come terroristi. Inoltre, i ripetuti attacchi della Turchia potrebbero dare nuovo vigore all’Isis; l’esercito curdo ha confermato che gli attacchi dei turchi abbiano favorito la fuga di alcuni civili e famigliari di miliziani legati all’Isis.
Finalmente anche l’Ue e l’Italia hanno preso posizione sulla vicenda: il Ministro degli Esteri Di Maio ha condannato l’offensiva turca e firmerà nelle prossime ore un decreto per bloccare «l’export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni».
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