Organizza un incontro su Grindr, ma trova una gang che lo prende a martellate

Tutti noi della LGBT+ community, almeno un a volta abbiamo scaricato e usato Grindr. E almeno una volta nella vita a tutti noi, quella vocina in fondo alla testa ha pensato: «E se la persona che sto per incontrare “al buio” fosse un pazzo che mi farà del male?». Ma la nostra pulsione all’incontro e la propensione per il rischio hanno quasi sempre avuto la meglio, ma non sempre questo ci salva.

È infatti il caso di Marc Power, che ha condiviso sui social l’orribile attacco subito martedì sera dopo aver organizzato un incontro al cinema Odeon di Dublino. Arrivato in loco, l’uomo ha trovato ad aspettarlo un gruppo di adolescenti che brandendo dei martelli, lo ha brutalmente assalito.

«Hanno cercato di uccidermi – ha scritto Power in un post su Facebook – Stavano cercando di colpirmi in testa con dei martelli. Non ci sono riusciti, ma sono in pronto soccorso in ospedale con ferite al viso mentre la mia macchina è stata distrutta».

La vittima degli attacchi omofobi si interroga sulla sicurezza della nota app di incontri e vuole le risposte di Grindr: «Sto bene, ma sono fo**utamente arrabbiato. Devo scoprire perché Grindr consente alla feccia violenta di aprire account». «La polizia è stata utile, ma ha le mani legate siccome si tratta di un gruppo di stupidi adolescenti che non temono e non rischiano nulla», ha poi aggiunto con la speranza che i responsabili dell’attacco siano presi dalle forze dell’ordine.

Il post su Facebook di Power ha ricevuto più di 10.000 likes ed è stato condiviso più di 5.000 volte da quando Marc ha pubblicato ieri sera. Il post è stato anche ampiamente condiviso su Twitter.

Il consigliere socialdemocratico Chris Pender ha twittato: «Gente ieri sera quest’uomo è stato attaccato perché è gay perché un gruppo di “sacchi dell’immondizia” omofobi ha creato un profilo falso su Grindr e lo ha usato per tendere un agguato. Come omosessuale questo mi terrorizza e mi fa infuriare allo stesso tempo. Tutti usiamo o abbiamo usato Grindr per vari motivi e qualunque siano questi motivi, dipende esclusivamente da noi. Questo non significa che siamo aperti agli attacchi, ma questa è sempre stata la realtà per persone come me». Pender ha anche rivelato di essere stato anch’esso vittima di un attacco omofobo nel 2005 e ha chiesto di ottenere una legge molto severa sulla criminalità basata sull’odio in Irlanda.



Questo è l’ennesimo attacco, arrivato solo dopo tre settimane da un altro evento analogo che ha visto un altro omosessuale attaccato a Dublino con barre d’acciaio per aver salutato il suo ragazzo fuori dal suo appartamento. La scorsa settimana, il Dipartimento della Difesa in Irlanda ha annunciato che sta rivedendo il Divieto di istigazione all’Hatred Act del 1989 ed esaminando le modifiche che devono essere apportate per fornire una protezione adeguata.

Quando sembra che l’umanità stia facendo dei passi avanti per i diritti LGBT+, ecco arrivare un serie di eventi a livello mondiale che ci allontanano dal sogno di una parità di diritti, tutele ma soprattutto dalla serenità di essere noi stessi, in qualunque luogo ci troviamo.

 

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