* Svago

Ruoli sessuali o link onlyfans nei post? Instagram e Facebook ti chiudono l’account

Anche un’emoji usata male potrebbe violare gli standard della community dei più popolari social network

Facebook e Instagram diventano sempre più bacchettoni: dopo aver vietato gli organi genitali, i capezzoli femminili e i glutei scoperti (solo per il primo dei due social), ora potrebbe essere motivo di ban anche una “melanzana” di troppo.

Attenti dunque nel citare Myss Keta: chiedere a un vostro follower se vuole uno spicchio della vostra emoji raffigurante una pesca, potrebbe violare gli standard della community. Per essere più precisi le emoji non potranno essere usate per affermare di essere sessualmente eccitati o per censurare le vostre nudità nelle foto. Non sarà inoltre possibile esplicitare chiaramente il vostro ruolo sessuale nella bio o nei post di Facebook e Instagram: A o P? Ditelo su Grindr ma non fatelo sui social. Attenzione anche ai fetish, alle posizioni del kamasutra e a tutte le altre “sollecitazioni sessuali”!



Non è tutto, Zuckerberg ha inoltre deciso di porre fine alle “carriere” degli influencer che, in cambio di qualche dollaro al mese, mettevano a disposizione su onlyfans.com e justforfans.com i propri scatti undressed. Il gioco era semplice: dopo aver ottenuto un discreto numero di follower col gioco dello “scavicchi ma non apra”, gli igers pubblicizzavano il proprio account onlyfans (dove il pacco veniva finalmente aperto) con un link nella bio o uno swipe up nelle storie. Da poco tali siti sono però stati etichettati come pornografici e i link ad essi possono essere motivo di rimozione del profilo.

Stando a quanto affermato sulla pagina “Aggiornamenti recenti” di Facebook, le nuove regole sono state approvate lo scorso luglio, con una modifica ad agosto. A smentire questo c’è però il sito archive.org, che si occupa di screenshottare le pagine web e mostra come fino allo scorso 7 settembre le regole fossero assenti negli standard della community. Ad ogni modo, la policy bacchettona è già in vigore.



Il sito per adulti XBIZ parla di una vera e propria guerra al porno da parte dei social. Lo scorso anno una decisione assai più drastica riguardò Tumblr che, vietando i contenuti espliciti con un preavviso di poche settimane, diede al via alla più grande migrazione social della storia di Internet. Al momento, l’unica community ad andare controcorrente è Twitter, meta prediletta dei “profughi pornografici”.

 

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