«Noi non stiamo zitti»: nasce la community contro il cyberbullismo

Da un brutto episodio di bodyshaming su Instagram, può nascere un’idea per combattere il cyberbullismo sui social network. Un mese fa, l’influencer Francesco Chiofalo (che gli spettatori di Temptation Island ricorderanno come Lenticchio) aveva risposto a un video ironico di dell’utente @poraccitudine_influencer, alias Martina Riccio, con dei pesanti insulti sul suo aspetto fisico.

Martina ha deciso inizialmente di non stare zitta, condividendo quei messaggi pregni odio che Chiofalo le aveva vomitato addosso. Dopo di che, in collaborazione con l’agenzia di comunciazione Early Birds Adv, ha deciso di dar vita a una community con l’obiettivo di abbattere il silenzio che si crea attorno a qualsiasi forma di violenza.



Che sia bodyshaming, omofobia o qualsiasi forma di odio sul web, Noi Non Stiamo Zitti userà quelli stessi strumenti che usano gli haters, vale a dire i social, per denunciare la violenza subita, darsi forza e cercare insieme una soluzione a questa problematica ormai molto diffusa.

Aderire è molto semplice: basta contattare l’account Instagram di @_noinonstiamozitti_ e raccontare la propria storia, che verrà riportata in anonimato oppure mettendoci la faccia, in base alle preferenze di ciascuno. Si può anche pubblicare una storia di Instagram con il filtro di Noi Non Stiamo Zitti, che consiste in un segno giallo sulla guancia, il simbolo della ferita di una violenza che passa tramite il digitale ma che fa male quanto una violenza fisica.

Tra le persone che hanno invitato i propri follower a unirsi alla community e a raccontare le proprie storia, oltre all’ideatrice Martina, c’è Aurora Ciorbi, la ex di Chiofalo che ha deciso di unirsi a questa battaglia di civiltà.

L’appello di Martina Riccio: video

 

L’invito di Aurora Ciorbi: video

 

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