Anche gli Stati Uniti, patria della libertà e dei diritti, non è immune all’omofobia. Il direttore di un’agenzia eventi di Manhattan, dopo il coming out di un dipendente, gli ha prima dimezzato lo stipiendio e poi licenziato.
Secondo quanto raccontato dal New York Post, Wesley Wernecke sarebbe stato allontanato dal suo lavoro da Henry “Liron” David, direttore dell’Eventique, azienda che si occupa degli eventi di Spotify, Twitter e Amazon. Dopo aver sentito, infatti, che l’anello che Wernecke indossava era la fede del matrimonio con suo marito, David lo ha escluso dalle conferenze e ritrovi post lavoro con gli altri colleghi uomini, per poi dimezzare lo stipendio dell’uomo da 145.000 dollari l’anno a 70.000, perché non dormiva la notte pensando che il dipendente era pagato molto di più delle colleghe di sesso femminile, una motivazione ricca di omofobia, machismo e misoginia.
Secondo i documenti della Corte Suprema di Manhattan, poi, Wernecke sarebbe stato licenziato poche settimane dopo, per errori e mancanze durante il lavoro.
Anthony Consiglio, avvocato di Wesley, ha dichiarato: «Questi comportamenti sono inconciliabili con le posizioni antidiscriminazione della legge dello Stato di New York, volte a proteggere la comunità LGBTQ nei propri posti di lavoro», mentre dall’altro lato, Gena Zaiderman, avvocato di David, nega tutto e aspetta che la verità esca fuori dal processo in corso.
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33 anni, sotto l’ala protettrice di Big Pharma, vende droghe e veleni in legalità. Dispensa questi ultimi anche nel tempo libero tra una catfight e l’altra. Vive in Salento, dove si nutre di Stephen King, serie TV e Pokémon.
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