J.K. Rowling è una TERF, l’autrice di Harry Potter nella bufera per un tweet transfobico

Sta rimbalzando sui social media un tweet anti-trans dell’ormai celeberrima J.K. Rowling, autrice, fra le altre cose, della saga di Harry Potter.

Utilizzando l’hashtag #IStandWithMaya, la scrittrice britannica, ha mostrato la sua solidarietà a Maya Forstater, una donna di 45 anni alla quale non è stato rinnovato il contratto di lavoro a causa della pubblicazione di una serie di tweet dai quali traspariva, chiaramente, la sua contrarietà al Gender Recognition Act, una legge del 2004 che permette alle persone transessuali di ottenere la rettifica legale del genere di appartenenza.

Che la Rowling fosse vicina all’ideologia TERF (Trans-Exclusionary Radical Feminist), e quindi al femminismo radicale, non è in realtà una sorpresa: già nel 2018, infatti, era stato notato un suo like ad un tweet di un utente che inquadrava come “misoginia” ogni forma di sostegno riconosciuto alle donne transgender; poche ore fa, quasi a confermare questi sospetti, la madre del popolare maghetto, ha twittato:

Vestitevi come preferite. Chiamatevi come preferite. Dormite con qualsiasi adulto consenziente che vorrete. Vivete la vostra vita migliore in pace e sicurezza. Ma forzare le donne a lasciare il lavoro per aver affermato che il sesso è reale? #IStandWithMaya #ThisIsNotADrill

Il caso è sicuramente controverso visto che si scontrano, da un lato, il diritto di opinione e, dall’altro, quello della comunità transgender a non vedersi discriminata. I tribunali britannici, nel caso della Forstater, hanno per il momento appoggiato il datore di lavoro, sentenziando che le sue tesi assolutiste ed anti-trans non rientrano nella categoria, protetta, della “credenza filosofica”, motivo per il quale il mancato rinnovo del contratto non sarebbe illegittimo. Anche Charlotte Clymer, una famosa attivista americana che lotta per il riconoscimento dei diritti alle persone LGBT+, si è scagliata contro la Rowling ricordandole, in un tweet di risposta, che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), proprio qualche mese fa, ha definitivamente depennato il transessualismo dalla lista delle malattie mentali.

Vedremo, nelle prossime ore, se la scrittrice rilascerà ulteriori dichiarazioni in merito a questa vicenda che siano capaci di chiarire, definitivamente, quale sia la sua posizione; quel che è certo, al momento, è che molti fan sono rimasti tremendamente delusi da simili esternazioni che, purtroppo, alimentano uno stigma sociale che andrebbe combattuto e non, invece, promosso, così come ha tristemente fatto Mrs. Rowling.

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