UK, ottiene l’asilo politico l’uomo che non era ritenuto “abbastanza gay”

Checché se ne dica, ancora oggi la società in cui ci troviamo a vivere basa i tre quarti delle sue decisioni, politiche e sociali, sul pregiudizio. Yew Fook Sam, conosciuto come Sam, è un uomo di 67 anni originario della Malesia che vive a Kirby, vicino Liverpool e, secondo il Ministero degli Affari Interni inglese, non era risultato “abbastanza gay” da meritare l’asilo politico, nonostante nel suo Paese l’omosessualità è illegale. Sam ha continuato la battaglia legale con i suoi avvocati, che gli hanno fatto pochi giorni fa il miglior regalo di Natale della sua vita, ovvero l’asilo garantito per 5 anni, come previsto dalla legge.

In precedenza, infatti, gli ufficiali dell’Home Office credevano che l’uomo stesse mentendo basandosi sul fatto che lo stesso non fosse fidanzato o sposato, cosa a cui l’uomo ha prontamente risposto dicendo che «alla sua età non ha bisogno del sesso». Sam, infatti, ha raccontato di aver vissuto una vita di bugie in Malesia, sposando una donna all’età di 30 anni e mettendo al mondo due figli. Una volta scoperta la verità, la sua ex moglie lo ha lasciato e si è trasferita negli Stati Uniti con i due figli, che il padre non vede dal 1988.

Foto: Andrew Teebay/Liverpool Echo

Quando si stava per rassegnare alla deportazione, una campagna online organizzata dalla Chiesa di St. Bride di Percy Street di Liverpool – dove Sam partecipa alla loro comunità di culto LGBT – ha raccolto più di 5000 firme, ottenendo il cambio di decisione da parte del ministero degli esteri.

«È stata una gioia poter lavorare con Sam e sono felicissima che questo sia stato il suo regalo di Natale – ha dichiarato l’avvocata per l’immigrazione Helene Santamera – Attraverso il suo coraggio, ha aperto la strada per tutte quelle persone che subiscono le stesse idee e pregiudizi datati sulla propria sessualità. E il fatto che il quotidiano locale Liverpool Echo ne abbia parlato ha sicuramente fatto accendere qualcosa che tanti altri giornali non erano riusciti a far scattare, compresi quelli malesiani a prova dell’enorme pericolo che Sam stava correndo».

Un caso simile si è verificato negli ultimi mesi, sempre nel Regno Unito, dove un uomo si è visto negare lo status di rifugiato poiché non effeminato. Rimane aperta la questione, come sta accadendo anche in Italia, su quali requisiti che non si basano su degli stereotipi debba avere una persona che richiede asilo per essere ritenuta omosessuale.

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