Elizabeth Warren considera l’eventualità di un vicepresidente non-binary in caso di vittoria

«Voglio dirvi quale sia il tipo di vice-presidente che cerco: qualcuno che vuole essere al mio fianco in questa battaglia per le vostre famiglie. Qualcuno che sente il valore di questa battaglia in modo passionale e che porti la propria energia per arrivare a portare il tutto a compimento». Questo è un tweet recentemente postato da Elizabeth Warren, candidata democratica alle elezioni presidenziali americane del 2020, che usa il pronome maschile (“his”), quello femminile (“her”) e quello non-binary (“they”), mostrandosi aperta all’idea di avere un vice-presidente che si identifichi come trans, non-binary o di genere non conforme.

 

Questa dichiarazione viene fuori poche settimane dopo la precedente dichiarazione della Warren che, una volta eletta, ha intenzione di costruire un team dirigenziale e un consiglio dei ministri che rifletta la piena diversità degli Stati Uniti d’America, dedicando almeno il 50% dei posti disponibili a donne e persone non-binary». La candidata democratica ha affermato inoltre di voler assicurare «una vasta rappresentanza della comunità LGBTQ+ a livello federale, statale e locale, incluso nei ruoli di leadership pura», come affermato in un post sulla popolare piattaforma online Medium, a proposito dell’era e del governo degli USA post-Trump.

La Warren non è nuova all’uso della propria piattaforma per sensibilizzare l’opinione pubblica in materia di diritti LGBT e di discriminazione della comunità stessa, soprattutto di quella transgender. Durante le proprie osservazioni finali al dibattito democratico a Des Moines, in Iowa, ha infatti fatto notare come non ci fosse stata in tutta la serata occasione di parlare di come le donne trans, in particolare quelle di colore, siano ad alto rischio per la propria incolumità. Inoltre, a Dicembre dello scorso anno, la Warren ha promesso che, nel caso venisse eletta, ogni anno avrebbe letto i nomi delle donne transgender di colore uccise nell’anno in questione nel giardino delle rose della Casa Bianca, in modo da omaggiarle e ricordarle, e di avere in mente una proposta di legge riguardante l’incarcerazione delle persone transgender secondo cui andrebbero condotte in prigione in base all’identificazione di genere odierna e non quella alla nascita.

Ma per la senatrice ally, le chances di ottenere il mandato deocratico per la corsa alla presidenza iniziano a farsi sempre minori, visto il recente exploit dei colleghi Bernie Sanders e Pete Buttigieg. Tuttavia la corsa alla Casa Bianca è appena iniziata, così come aumentano ogni giorno sempre più le speranze di milioni di americani che vorrebbero vedere Donald Trump sconfitto, e rimane aperta la corsa alla presidenza per Elizabeth Warren.

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