Boris Johnson e il terrorista di Christchurch ammazzano persone LGBT+ in un nuovo videogioco

Nonostante le polemiche nate dopo l’uscita Jesus Strikes Back: Judgment Day di qualche mese fa, lo sviluppatore 2Genderz ha deciso di lanciare un sequel del videogioco di cattivissmo gusto, che prende il nome di Jesus Strikes Back 2: The Resurrection e che verrà rilasciato il prossimo 7 aprile.

La prima edizione del videogioco consisteva nell’impersonare Gesù e alcuni personaggi notoriamente omofobi, dai nomi leggermente modificati, come Adolf Hitler, Benito Mussolini, Vladimir Putin, Jair Bolsonaro e Donald Trump. L’obiettivo del gioco è quello di sparare contro minoranze come le persone LGBT+, le femministe e altri attivisti della giustizia sociale, ambientalisti, vegani, comunisti e molte altre categorie di “nemici”, prendendo ispirazione dalla realtà e dalla letteratura. Anche l’ambientazione non è lasciata al caso, le sparatorie avvengono, tra gli altri luoghi, al Diversity Museum, alla Gender Studies Academy e al Club Rainbow.

Nel sequel sono stati introdotti nove nuovi personaggi tra le fila dei protagonisti, tra cui il primo ministro bitannico Boris Johnson e Brenton Tarrant, il terrorista di Christchurch che nel marzo dello scorso hanno ha ammazzato 50 persone di origine musulmana e ne ha ferite altrettante in un doppio attentato all’interno di due luoghi di culto islamici.

Il trailer del videogame inizia con una citazione di Gesù dal vangelo secondo Matteo, «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada», a cui seguono le immagini delle sparatorie, tra cui lo statunitense “Tromp” che spara contro degli uomini in slip e mascherina che si muovono in modo effeminato e dei personaggi femminili dalla corporatura mascolina, presumibilmente delle drag queen.

Sul sito internet degli sviluppatori è presente una dichiarazione di esclusione di responsabilità in capslock, in cui si afferma che tutti i giochi sono di tipo satirico e che non vogliono simulare o incitare la violenza contro nessuno su caratteristiche immutabili come genere, etnia, religione o orientamento sessuale.

Peccato che le persone LGBT+ sono specificamente elencate come nemici da uccidere nel gioco, così come tutti i personaggi con cui è possibile giocare appartengono quasi tutti all’estrema destra. La satira che colpisce i potenti, e non le minoranze, è tutt’altra cosa.

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