Filippine, politico umilia persone LGBT+ costringendole a ballare e baciarsi in una diretta Facebook

Lo scorso 5 aprile, Christopher Bombing Punzalan, capitano del distretto di Pandacaqui, nelle Filippine, si è reso protagonista di un’insolita punizione ai danni di alcune persone LGBT+ che, insieme ad altre, avevano violato il coprifuoco imposto dopo le ore 20:00 come misura contra la pandemia di Covid-19.

Secondo quanto riportato da Rappler, dopo aver portato un gruppo di almeno 8 trasgressori del lockdown nella sede del barangay (la più piccola unità del governo locale nelle Filippine), Punzalan ha individuato tra questi tre persone LGBT+, che sono state umiliate pubblicamente.

Il politico ha inizialmente fatto alcune battute sul motivo della loro violazione, alludendo che stessero andando alla ricerca di sex worker. Poi i tre malcapitati sono stati costretti ad eseguire dei balletti sexy, davanti agli occhi di un minore.  L’uomo ha addirittura chiamato un insegnante di Zumba per guidare i tre trasgressori nella coreografia da eseguire su ben 18 canzoni tra le risate dei presenti.

A due di loro è stato inoltre chiesto di baciarsi se volevano essere rilasciate e, in seguito al rifiuto, sono state obbligate a fare 20 flessioni. L’incubo è durato alcune ore ed è terminato soltanto alle 23:30, ma l’umiliazione è rimasta in rete. Infatti, gli ordini sono stati documentati in una diretta Facebook di Punzalan che, in seguito alle polemiche che sono sorte nei giorni successivi, è stato costretto a cancellare il video e scusarsi per l’«incidente», giustificandolo con la frustrazione nel trovare ogni sera persone che violano il coprifuoco.

Amnesty International Filippine sostiene tuttavia che non si tratti di un caso isolato: «Sin dall’inizio della quarantena della comunità sono stati segnalati episodi di umiliazione e abusi, inserendo alcuni violatori del coprifuoco in gabbie per cani, picchiando le persone con i bastoni e, più recentemente, umiliando sessualmente membri della comunità LGBTQI+».