Alla scoperta delle Adonie: la “pasqua queer” della mitologia greca

Nei fiorenti mesi di aprile e maggio non è solo la natura, attraverso la primavera, a rinascere. La mitologia greca ci ricorda che proprio in questo periodo rinasce Adone, una divinità che è considerata simbolo sia dell’omosessualità che del transgenderismo.

Il più bello dell’Olimpo nasce da Mirra durante un rapporto incestuoso con suo padre a causa di una freccia scagliata da Eros e protetto dalla da Afrodite. Adone era conteso dalla stessa dea della bellezza e da Persefone, le quali disponevano del giovane per un terzo dell’anno a testa; l’ultimo terzo era a scelta del ragazzo il quale giaceva sia con donne che con uomini, come il Dio Dioniso.

A lui era dedicata la pianta del finocchio – da cui prende deriva il termine spregiativo per indicare gli omosessuali – e i riti delle Adonie, feste celebrative dove gli uomini ricchi di vesti colorate ballavano e festeggiavano la rinascita.

Potremmo trovare moltissime similitudini tra la Pasqua e questo rito: le Adonie oggi non sarebbero altro che dei festeggiamenti pasquali un po’ queer. Adone potrebbe essere anche oggi la divinità protettrice di coloro che decidono di effettuare la transizione, in quanto è simbolo di rinascita, di bellezza, dell’essere stati uccisi per ciò che si è e rinascere come nuova forma sempre più splendente.

Adone è, inoltre, simbolo del grano e del pane, che durante il periodo che oggi si riconduce alla pasqua veniva preparato e diviso con tutti durante il pasto… Vi ricorda qualcosa? Da molti antropologi, è infatti stato considerato come una più antica versione di Cristo, soprattutto per la sua capacità di rinascere, come d’altra parte fa la pianta del grano.

 

In copertina: John Reinhard Weguelin – Il giardino di Adone.

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