Omofobia, Luigi Gallo: «Intelligenza Emotiva entra a scuola per trasformare il clima d’odio»

È stato un incontro molto partecipato, seppur virtuale, quello che si è tenuto lo scorso 22 maggio in videoconferenza grazie a un’iniziativa dal titolo “Ragazzi a margine: gli adolescenti omosessuali e il mondo della scuola”, che riprende il titolo del saggio del prof. Antonio Sedile, uno degli organizzatori insieme all’insegnante Laura Liuzzi, presidente della sezione di Lecce del Centro Iniziativa Democratica Insegnanti (C.I.D.I).

Il primo saluto istituzionale è stato quello di Maria Soave Alemanno, membro della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, che ha parlato tra le altre cose della proposta di legge contro l’omotransfobia e del pericolo terapie riparative a cui alcuni adolescenti vengono sottoposti con il tentativo di farli “guarire” dall’omosessualità. «Servono delle azioni di sensibilizzazione a scuola, a casa, nel lavoro – ha aggiunto l’onorevole – che sappiano coinvolgere le persone di ogni età su temi come la violenza di genere e l’omofobia, che sono molto sentiti».

Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura del Movimento 5 Stelle, è intervenuto dando una lieta notizia: «Finalmente, con un ritardo clamoroso, l’Intelligenza Emotiva entra a scuola per trasformare il clima d’odio che giunge fin dentro le aule dei nostri ragazzi, ed è uno degli strumenti che ci permette di realizzare quello che chiede il Presidente della Repubblica Mattarella quando dice che nel nostro Paese la solidarietà deve vincere l’odio. In legge di bilancio per la formazione di docenti su bullismo e cyberbullismo sono stati stanziai 13 milioni e spero che saranno spesi dal Ministero in Intelligenza Emotiva».

Ha preso parte alla conferenza con un video pre-registrato anche la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la quale ha ricordato che «è a scuola che si trasmette il valore dell’uguaglianza», assicurando che «la scuola fa e farà sempre la propria parte su questi temi, guidando i cittadini di domani, educandoli al rispetto dell’altro come base essenziale per una convivenza civile». Tuttavia «la società tutta deve sentirsi coinvolta – ha sottolineato la ministra che riprendendo anch’essa le parole del presidente Mattarella – significa non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni, nonché di discriminazioni nel mondo del lavoro e della vita sociale».

Hanno portato i propri saluti anche il presidente nazionale del C.I.D.I., Giuseppe Bagni, del componente della segreteria nazionale di Arcigay con delega Cultura e Scuola, Shamar Droghetti, e del consigliere nazionale di Arcigay, Giuseppe Todisco.

L’incontro virtuale si è poi focalizzato sul significativo intervento del prof. Francesco Paolo Romeo, che ha portato la propria testimonianza di giudice onorario del tribunale dei minori di Taranto, e su un breve seminario degli psicologi Ilaria Ulgharaita e Giuseppe Antonioli di Arcigay Salento “La Terra di Oz”, che hanno illustrato alla vasta platea di docenti e rappresentanti delle istituzioni qual è il modo migliore per supportare uno studente LGBT+ nella fase più delicata della sua formazione.