Questa mattina Simone Pillon ha lanciato l’ennesimo di una lunga serie di attacchi (di cui abbiamo perso il conto) al ddl Zan, parlando – a modo suo – di una proposta sul sesso tra adulti e minorenni che potrebbe presto diventare legge in California.
«Approvato dal parlamento della California – scrive il senatore leghista – un disegno di legge del senatore democratico Scott Wiener che riduce le pene per chi intrattenga rapporti carnali con minorenni, purchè il bambino sia “consenziente” e la differenza di età non superi i 10 anni. Ora si attende la decisione del governatore, sempre democratico, che potrebbe firmare nei prossimi giorni».
Pillon fa poi un esempio pratico per i suoi seguaci meno bravi con la matematica. «Se diventerà legge – spiega – un uomo di 24 anni potrà avere rapporti omoerotici con un ragazzino di 14, uno di 26 con uno di 16 e così via, rischiando solo pene minime». Conclude il post arrivando al motivo che lo spinge a dare risalto alla notizia: «Le associazioni LGBT, che hanno pressato per la modifica legislativa, parlano di grande conquista sociale e di fine delle discriminazioni… In California hanno cominciato con una legge sull’omofobia, poi hanno proseguito con matrimonio gay, utero in affitto legalizzato e gender nelle scuole. E ora ecco la legge Wiener. Vi dice nulla?».
Se da una parte non riusciamo a trovare il nesso tra una legge sul sesso con i minorenni in California e il ddl italiano contro l’omotransfobia, dall’altra c’è qualcosa nel post di Pillon che non torna. Per come la spiega il senatore, la legge sembra riguardare il sesso tra un 18enne e un bambino di 8 anni, ad esempio, così come pare che la presunta riduzione della pena riguardi soltanto i rapporti omosessuali.
Ma cosa dice esattamente il disegno di legge Wiener? Innanzitutto si applica a minorenni di età superiore ai 14 anni, quindi la parola «bambino», unita al non aver specificato il range di età, inizia a puzzare di sensazionalismo. Ma magari è stata solo una svista. Dopo di che, come riporta un articolo di debunking di Reuters, andiamo a colmare il gap del discorso di Pillon scoprendo che non fa altro che estendere al sesso anale e orale una legge già esistente per il sesso vaginale. Dunque non riguarda solo gli omosessuali, dal momento che anche le persone eterosessuali praticano comunemente rapporti di questo tipo. Infine, non è una legge che riduce le pene, ma riguarda la discrezionalità del giudice – sulla base del caso specifico – circa l’iscrizione dell’adulto sul registro dei molestatori sessuali, che attualmente è automatica solo per i rapporti non vaginali.
Il disegno di legge è ben spiegato, insieme alle motivazioni alla sua base, dallo stesso Scott Wiener. «Il ddl non fa altro che trattare i giovani LGBTQ esattamente come vengono trattati i giovani eterosessuali quando si decide se inserirli nel registro degli autori di reati sessuali – scrive il democratico su Facebook – Quando il registro degli autori di reati sessuali è stato creato nel 1947, il sesso gay (cioè, tutto il sesso tranne i rapporti vaginali) era illegale e quindi è stato trattato più duramente nel registro. Mentre la nostra legge contro la sodomia è stata finalmente abrogata negli anni ’70, questa discriminazione rivive ancora oggi nel registro dei reati sessuali in California. Pertanto, nelle situazioni in cui una ragazza di 14-17 anni ha rapporti vaginali con qualcuno fino a 10 anni più grande, la legge attuale lascia al giudice la discrezionalità di mettere la persona o non inserire la persona nel registro, a seconda della fattispecie».
«Per essere chiari – continua Wiener – questa è una categoria esistente ai sensi della legge della California: dai 14 ai 17 anni e fino a 10 anni in più. Al contrario, se il sesso è qualcosa di diverso dal vaginale (sesso orale, sesso anale, penetrazione digitale) il giudice * deve * inserire la persona nel registro, indipendentemente dai fatti del caso. Quindi, se un ragazzo di 18 anni fa sesso orale con il suo ragazzo di 17 anni, il giudice * deve * inserirlo nel registro, indipendentemente dai fatti del caso; al contrario, se un 24enne ha rapporti sessuali vaginali con un 14enne, il giudice può decidere se iscriverlo nel registro sulla base dei fatti del caso. Questa distinzione tra rapporti vaginali e altre forme di rapporto è fondamentalmente irrazionale, ingiusta e discriminatoria poiché le persone LGBTQ in genere non hanno rapporti pene-vaginali tra loro per ovvie ragioni».
Quello che, soprattutto, Pillon dimentica di puntualizzare è che in Italia l’età del consenso parte proprio dai 14 anni, indipendentemente che si tratti di un rapporto di tipo vaginale o meno, tra persone dello stesso genere o di genere diversi. Quindi perché scandalizzarsi del disegno di legge californiano alludendo che sulla west coast «hanno cominciato con una legge sull’omofobia»? È così difficile fare opposizione senza avvelenare i pozzi?
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