Trionfo queer agli Emmy: sono tre i titoli LGBT+ che si portano a casa l’ambito premio

Ieri sera si è conclusa a Los Angeles la 72esima edizione degli Emmy Awards, gli Oscar della televisione americana, quest’anno in un’edizione più virtuale a causa della pandemia di Covid-19. A fare una vera e propria incetta di premi, la commedia canadese Schitt’s Creek che si aggiudica ben 7 premi per la sua ultima stagione in onda.

La sitcom distribuita in streaming su Netflix USA, narra le vicende di una famiglia di ricchi newyorchesi caduti in disgrazia e costretti a vivere in un motel fatiscente. È la prima serie a vincere tutti i principali premi comici, tra i quali Miglior sceneggiatura e Miglior regia per una serie comica con l’episodio finale della serie “Happy Ending”, che celebra l’unione della coppia gay David e Patrick.

Una premiazione all’insegna del queer anche quella alla Miglior Attrice in una serie drammatica. A sconfiggere mostri sacri della recitazione come Jennifer Aniston e Olivia Colman, la 24enne Zendaya. L’ex reginetta Disney ha convinto la Television Academy grazie alla sua interpretazione in Euphoria di Rue Bennet, un’adolescente queer ragazza affetta da problemi di dipendenza.

Anche il premio per la Migliore sceneggiatura per una miniserie si è tinto d’arcobaleno. Ad aggiudicarselo è Watchmen con il suo episodio “This Extraordinary Being”. Tutta la puntata si incentra sulle origini del supereroe Hooded Justice, di cui apprendiamo l’omosessualità durante l’episodio attraverso alcune scene d’intimità.

Habitué della premiazione per il Miglior show di competizione, RuPaul’s Drag Race, premiato per il terzo anno consecutivo in questa categoria. Nel sentito messaggio di ringraziamenti, RuPaul ha voluto omaggiare Chi Chi De Vayne, la drag queen morta recentemente a causa di alcune complicazioni dovute alla sclerodermia da cui era affetta.

Anche se alla fine è stato sconfitto da Jeremy Strong di Succession, Porter ha anche dato un indizio su cosa avrebbe potuto dire nel suo discorso di accettazione quando gli è stato chiesto di Pose. «Noi artisti abbiamo il potere di dire la verità al potere, impegnarci in conversazioni davvero complicate con la cultura e rivelare l’umanità – ha detto – Mai in un milione di anni da gay da uomo di colore gay uscito negli anni ’80 durante la crisi dell’AIDS, avrei mai immaginato che potessero esistere uno spettacolo come Pose e un personaggio come Pray Tell».

«Noi artisti dobbiamo dedicarci, e io mi impegno per il resto della mia vita, ad assicurarci di dare voce a chi non ha voce e parola a chi è senza parole – ha continuato – Siamo migliori a causa delle nostre differenze, non a dispetto di. Come cultura, come specie, come umanità in generale, siamo tutti migliori. Perché siamo diversi. Questo è ciò che Pose fa al mondo».

Nonostante la maggior parte degli ospiti abbia preferito essere presente virtualmente alla cerimonia, partecipandovi via Zoom, Billy Porter, star di Pose, non si è fatto fermare dalla pandemia e ha deciso di sfoggiare comunque il suo abito di gala. L’attore ha infatti condiviso su Instagram le foto del suo abito bianco, accessoriato con un lungo strascico e gioielli d’argento.

 

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Tonight was absolutely incredible. Congrats to Jeremy Strong on your big win and also sending love to my fellow distinguished nominees. We got through this together and it’s was a historically unique award show we will never forget. Y’all looked good tonight! Stay safe everyone and have a great night. REMEMBER TO VOTE THIS NOVEMBER! YOUR VOICE MATTERS!!!! Emmy Awards Look: Custom Design: @AshiStudio Jewelry: @LorraineSchwartz Ear Cuff: @AlanCrocetti Shoe: @RickOwens Sunglasses: @bally Styled by @tytryone & @colinmanderson Tailor: @sylvio.nyc Photographed by @paveldenisenko Photo Assistant @betancisco – – #Emmys #BillyPorter #Fashion #ItsALook #Yes! #Werk #Work #This #Slay #Instagram #AshiStudios #Viral #YesHeDid #Pose #Vogue #Variety

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