Fabrizio Corona: «I politici sono le persone meno potenti. Sono tutti gay»

Fabrizio Corona torna a far parlare di sé con delle nuove dichiarazioni sopra le righe, per non dire fuori luogo, su politici e personaggi dello spettacolo gay. Non contento del caos mediatico dopo una storia Instagram a sfondo omofobo di suo figlio Carlos, seguita dalle scuse dello stesso, in una recente intervista a MOW l’ex di Nina Moric le spara grosse. Corona mette in relazione la potenza politica con l’omosessualità e parla di fantomatiche lobby gay, che a quanto pare non sono più prerogativa dei conservatori ultracattolici, prima di ipotizzare a un format in cui fa outing a personaggi del mondo dello spettacolo.

A proposito del potere, l’imprenditore afferma che un tempo «era in mano ai politici, ma i politici che abbiamo ora sono le persone meno potenti che esistono sulla faccia della terra. Sono tutti gay. Dinne uno, ed è gay. In Parlamento c’è una lobby gay pazzesca. Adesso il potere è la magistratura». Delle affermazioni contraddittorie: prima sostiene che i politici non sono potenti sottolineando che siano omosessuali, poi dice che esiste una lobby di persone omosessuali. Se fosse come afferma l’intervistato, forse non saremmo alle ultime posizioni in Europa per quanto riguarda i diritti LGBTI riconosciuti dalla legge.

Alla domanda sulle sue eventuali esperienze omosessuali, Corona risponde: «Sono stato fidanzato con 3 o 4 [donne] lesbiche, ho fatto tantissime esperienze sessuali strane, a Miami andavo nella casa di Versace e tu non puoi avere idea di cosa succedeva lì, orge con donne, uomini, non ne hai idea. Ma rapporti gay mai. Gli [uomini] omosessuali li ho sempre usati, come ho usato tutti quanti, sempre».

In un’intervista in cui si parla di argomenti profondi come il primo rapporto sessuale con la cameriera o della migliore scopata, il momento più cringe è quando Corona ipotizza un programma in cui farebbe outing agli ospiti. «Il mio sogno sai qual è? – si chiede e si risponde marzullianamente – Fare l’intervistatore, vorrei fare un Letterman italiano, un tavolo, una scrivania e le mie domande, che farebbero più notizia delle risposte, perché se arrivasse in studio l’attore o il cantante che nella realtà è gay io glielo chiederei e dopo la sua risposta negativa mi metterei a ridere. Magari prima o poi lo faccio, magari su Twitch».