Lo streaming delle sedute dei consigli comunali continuano a far emergere nuove affermazioni omofobe pronunciate dalla bocca di chi dovrebbe rappresentare in modo rispettoso e decoroso i propri concittadini. Dopo le battute di Ostuni su un uomo che aveva «cambiato parrocchia» a cui «non dare le spalle», e dopo l’esibizione della foto di un sedere contro il ddl Zan da parte di un consigliere a Parma, un nuovo episodio si è registrato ad Adria, in provincia di Rovigo, nel giorno dell’antivigilia di Natale.
Il consiglio comunale stava discutendo su Zoom una mozione della Lega a favore della posizione della CEI sul disegno di legge contro l’omotransfobia, dunque contraria alla sua approvazione, che potrebbe arrivare al Senato nelle prossime settimane. Nel corso di tale discussione, a un certo punto si è sentito dire da un consigliere non identificato: «ie’ proprio tutti recciun!».
Dopo alcuni minuti, il consigliere Simone Visentini è intervenuto per sottolineare e condannare quella frase, che poteva essere sfuggita ad alcuni, imputandola a un consigliere della minoranza, senza indicare quale. «Sono orgoglioso di esserlo» afferma Visentini, al quale il sindaco Omar Barbierato si unisce chiedendo che si faccia il nome di chi ha pronunciato l’espressione omofoba.
All’indomani dell’accaduto, dopo aver rivisto la registrazione della seduta, la minoranza è però passata al contrattacco, perché durante quelle parole il labiale tradirebbe un consigliere di maggioranza (il video è stato pubblicato da Polesine24). Nell’opposizione – contraria al ddl Zan – c’è chi descrive quanto accaduto «meglio di un film comico». Peccato che, a prescindere da chi abbia detto quella frase, ci sia soltanto da piangere.

33 anni, salentino a Torino, matematico e attivista LGBT+. Vivrei volentieri ogni giorno come fosse l’ultimo se solo non fossi un procrastinatore. Amo il buon cibo e la buona musica, ma non toglietemi il junk food e il trash televisivo.
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