L’orientamento sessuale di Harry Styles? «Dicono sia guarito»: la battuta di Linus in radio

Non si tratta de La Zanzara, né dello Zoo di 105: stavolta a essere accusato di omofobia è il programma Deejay Chiama Italia, condotto da Linus e Nicola Savino su Radio Deejay. I due conduttori stavano, infatti, parlando del look e di alcuni un gossip riguardanti Harry Styles – già in passto al centro di alcune indiscrezioni sul suo orientamento sessuale e polemiche sul suo modo di vestirsi anticonformista rispetto agli stereotipi di genere – quando dalle labbra di Linus è uscita una battuta infelice.

«Ci sono tante interpretzioni sulla sua sessualità… Dicono che è guarito», ironizza il dj, precisando di star scherzando. Segue poi un altro commento evitabilissimo, dove viene aggiunto: «Pare che stia con Olivia Wilde, di dieci anni circa più grande di lui. Nave scuola!». Un’ilarità che non è stata apprezzata dal popolo di Twitter, che ha fatto arrivare primo in tendenze l’hashtag #radiodeejayisoverparty.

Linus ha replicato alle polemiche poco fa nei suoi confronti tramite un post su Instagram. «A proposito del “è guarito”. Chi ha ascoltato questa mattina avrà sentito anche che ho aggiunto ridendo, molto chiaramente, “sto scherzando” – ha precisato – Ed era evidente a chiunque fosse in buona fede che era semmai la presa in giro di quei mostri che ancora possono pensare una cosa simile».

«Proprio la scorsa settimana abbiamo parlato di un medico italiano che avrebbe voluto uccidere il figlio perché omosessuale – ha poi aggiunto il conduttore radiofonico – quindi la mia, la nostra posizione la conoscete. A chi invece sta facendo polemiche pur non avendo sentito nulla (che è l’abitudine della rete) chiedo scusa lo stesso, così magari stasera dormirà soddisfatto. Fine».

Nonostante ciò, la radio ha tagliato la battuta all’interno del podcast pubblicato sul sito ufficiale (attorno al minuto 1:29:00). Nessuno mette in dubbio buona fede di Linus né il suo punto di vista sull’omosessualità o la bisessualità, ci mancherebbe pensasse che (come purtroppo avviene in altri contesti) sia una malattia, ma forse è una battuta che è venuta tanto, tanto male.