Vittorio Feltri: «Preferirei morire prima che l’omosessualità diventi obbligatoria»

Ennesima dichiarazione omofoba di Vittorio Feltri, che ha deciso di esporre a Libero TV il suo punto di vista sull’omosessualità.

«Molta gente mi accusa di essere omofobo e non sopportare i gay. – premette Feltri nell’editoriale video – Io ho molti amici omosessuali e l’ho scoperto parlando con loro. Non mi ha sconvolto e non provo repulsione».

«Detto questo, devo aggiungere un’altra cosa. – continua il direttore – Quando sono nato l’omosessualità era proibita e gli omosessuali li chiamavano invertiti. Lentamente, però, il mondo si è evoluto e si è iniziato a tollerarla di nascosto. Ora l’omosessualità si è imposta ed è diventata motivo di orgoglio. Prima, però, che diventi obbligatoria, preferirei morire».

Inutile sottolineare, suppongo, che l’omosessualità, così come nessun altro orientamento sessuale, non può essere imposta perché non è frutto di una scelta. Questa del “non sono omofobo, ma…” si tratta dell’ennesima provocazione di Feltri, ovviamente. Ogni suo intervento è frutto della strategia pubblicitaria del “purché se ne parli”. La stessa tecnica, il giornalista, l’ha adoperata nel programma Stasera Italia, in onda ieri su Rete 4.

Interrogato da Barbara Palombelli su chi avrebbe voluto al Governo, Feltri risponde «Hitler». A questa esternazione sono seguiti secondi di gelo in studio. «Se questa è una battuta – ha detto la presentatrice per smorzare i toni – non mi è piaciuta per niente». Anziché chiedere scusa per il vergognoso scivolone fatto, però, il giornalista ha commentato stizzito: «Eh, vabbè. Madonna santa, non si può dire niente». Chissà cosa pensano i fantomatici amici gay del direttore a proposito di questo desiderio o humor.