Michele Bravi e Chiara Galiazzo insieme contro l’omotransfobia a Verissimo

I cantanti Michele Bravi e Chiara Galiazzo, amici da tempo, hanno, letto nel programma di Silvia Toffanin una lettera scritta da Bravi in occasione della scorsa Giornata Mondiale contro l’Omotransfobia. «Mi ricordo di quando, un attimo prima che la mia bocca incontrasse quella di un ragazzo – dice il cantante – una voce ha iniziato a bisbigliare nella mia testa “è sbagliato, è sbagliato”».

«Quella voce – continua – è stata con me per tanto tempo. Anche quando cantavo mi costringeva a cambiare desinenza agli aggettivi. Quando raccontavo di me, mi obbligava a riscrivere i ricordi, modellandoli a seconda del contesto e della necessità».

A un certo punto, però, prosegue la lettera, il cantante ha pensato che la sua sessualità non fosse importante. Che «non fosse necessario fare un carnevale pubblico con protagonista le proprie tensioni sessuali». «Mi sbagliavo – ammette – Ho pensato che il mio percorso individuale fosse solo una cosa personale. L’amore non è mai una questione personale».

«Chi ama  – prosegue Galiazzo – ha il dovere di raccontare al mondo la presenza dell’amore». «L’omofobia non è un insulto alla sessualità – sottolinea Bravi – ma una bestemmia contro la parola amare. Chi è pronto, racconti l’amore senza vergogna. Chi ha bisogno di tempo, si senta protetto. Perché l’amore non parla mai la lingua della paura».

Una paura che il cantante ha superato recentemente. Durante l’intervista con Toffanin, infatti, Bravi racconta di come abbia imparato ad amare grazie al suo ex che gli è stato accanto nel periodo più buio. «Nel momento in cui quella storia stava nascendo – rivela il cantante –  non ne ho mai riconosciuto l’importanza. Anzi, ero poco interessato a costruire qualcosa».

«Poi la mia vita ha subito uno strappo enorme – prosegue – Ho scoperto nella sua presenza un senso di umanità e gentilezza che non avevo mai visto prima. Quando ho vissuto i mesi del buio pensavo a quel sentimento come all’amore. Ero molto cauto, perché in mezzo alla tempesta mi sarei aggrappato a qualsiasi scoglio. Ho capito solo dopo che ero innamorato».

«Per motivi particolari ora è dall’altra parte del mondo – dice Bravi – L’ultima notte l’abbiamo trascorsa sul mio letto a guardarci negli occhi. Lui mi ha detto di trattenere quel calore dentro di me. Trattenere quelle sensazioni lì, sono parole sue che io ho riversato anche in Mantieni in bacio. Mi auguro di saper trattenere quel senso di umanità che ho imparato a far mio durante questo percorso».