Ieri sera, intorno alle 18.30, Antonio Parisi, attivista LGBT+ triestino e ideatore della serata Jotassassina, è stato pestato a sangue a Monrupino, vicino Trieste. Gli aggressori sarebbero 4 ragazzi di 20 anni, in completo stato di alterazione, che hanno accerchiato Antonio all’uscita di un’osmiza. Secondo la ricostruzione dei fatti, Parisi sarebbe caduto a terra, per poi essere colpito con calci e pugni.
Capendo la situazione di pericolo è intervenuto, Alessandro Mendizza, amico dell’attivista. Gli aggressori, tuttavia, hanno aggredito anche quest’ultimo, facendolo finire al pronto soccorso. «Hanno iniziato a fare commenti su come ero vestito – racconta Parisi a Trieste Prima – Sono abituato a questo tipo di provocazioni e sul momento ho lasciato perdere. Poi qualche ora dopo, in piazza, mi hanno preso a calci. Miravano soprattutto alla testa».
Non sono mancati, ovviamente, i messaggi di solidarietà dalle associazioni LGBT+ locali che ben conoscono Parisi. «Antonio Parisi e due ragazzi sono stati aggrediti nel parcheggio di un’osmiza da un gruppo di ragazzi – scrive il direttivo di Arcigay della provincia di Trieste/Gorizia – Ci auguriamo che le condizioni di salute dei due aggrediti possano presto migliorare. Condanniamo la gravissima violenza». L’associazione LGBT+ dichiara, inoltre di attendere gli sviluppi delle indagini, per capire se ci sia l’ulteriore aggravante di matrice omofobica.
Solidarietà anche da Agedo Udine, che in una nota su Facebook «condanna la violenza e la meschinità del gesto» augurando ad Antonio pronta guarigione. L’attivista, che nella giornata di oggi andrà a denunciare l’accaduto, ha ricevuto messaggi di supporto anche da esponenti politici. «Solidarietà ad Antonio Parisi – scrive Emanuele Cristelli, componente dell’Assemblea nazionale di Italia Viva – e al compagno Alessandro, malmenati e pestati a sangue in osmiza. Questa non è la Trieste che vogliamo, specie se si tratta di violenza di matrice omofobica».
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