Luciano Surace, candidato consigliere di Reggio Calabria ha postato sul suo canale YouTube un video in cui insultava una coppia gay filmata in atteggiamenti intimi. La coppia, con molta probabilità ripresa contro la propria volontà, si stava scambiando effusioni sul lungomare della città.
Già il titolo assegnato al filmato non lascia spazio alle interpretazioni. Il politico, infatti, ha rinominato il video: «Reggio Calabria, ric***oni sul lungomare». All’interno, poi, diversi commenti in cui lo stesso si riferisce all’omosessualità come «atroce malattia» e sostiene di «non volere un’Italia con omosessuali e transessuali».
Il video ha fatto rapidamente il giro del web e le reazioni da parte delle associazioni non si sono fatte attendere. Arcigay Reggio Calabria ha annunciato che valuterà «nelle prossime ore insieme al gruppo legale tutte le azioni da mettere in campo». Filippo Sorgonà, leader della lista lista Reggio Bene Comune, ha dichiarato di aver messo al corrente il sindaco Giuseppe Falcomatà «chiedendo un intervento di carattere istituzionale oltre che la segnalazione agli organi di competenza».
La replica di Surace
Il video in questione risulta ancora presente sul canale di Surace, sebbene ora sia in modalità privata e quindi non visibile agli utenti. Il politico ha, però, voluto comunicare attraverso una nota stampa le sue giustificazioni. «Tengo a precisare anzitutto che il filmato risale a ben quattro anni addietro e le riprese non sono state effettuate da me, ma sono di pubblico dominio – sostiene Surace – Escludo ogni ipotesi di omofobia in quanto ho alcune amicizie di persone omosessuali, con le quali ho instaurato un rapporto pacifico e con le quali c’è una stima reciproca».
«Non ho paura delle persone che hanno fatto una scelta diversa dalla mia – conclude – Anzi, sono un forte sostenitore delle diversità, ma soprattutto un rispettoso cittadino». I famigerati “tanti amici gay”, a quanto pare però, non hanno spiegato al politico che l’omosessualità non è una scelta, né tantomeno una atroce malattia. A volte la pezza è peggiore del buco.
Immagini dal profilo Facebook di Filippo Sorgonà
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