Foto: Business.it

La Lega non sa più a che santo rivolgersi contro il ddl Zan, letteralmente

La Lega non sa più come fare per bloccare il ddl Zan e quindi invoca la Madonna: è quello che ha fatto il consigliere regionale umbro Daniele Carissimi.

L’avvocato leghista ha infatti scritto un post Facebook contenente una preghiera: «Maggio è il mese mariano e alla Madonna rivolgo la mia richiesta di aiuto contro l’aberrazione del Ddl Zan», facendo seguire a questa invocazione il testo dell’Ave Maria. Carissimi ha poi concluso con un’ulteriore supplica: «Vi invito a rivolgere una preghiera per salvaguardare i fondamentali della nostra società naturale che difenderò fintanto che avrò forza di respirare».

Il giorno dopo, il politico locale ha lamentato di aver ricevuto una serie di minacce. «Siamo sicuri che a essere discriminata non sia la libertà di espressione? – chiede nell’ultimo post – Mi si inveisce contro con migliaia di commenti appellandomi come nuovo Savonarola, auspicando che io possa essere destinatario, nel migliore dei casi, di trattamenti sanitari obbligatori e mi si augura ogni male».

«Questo – conclude il consigliere – solo perché in un post sul mio profilo personale, ho rivolto la mia preghiera a colei che rappresenta, nelle mie convinzioni, il simbolo santo della generazione, della misericordia e della maternità, nella nostra cultura cattolica, affinché venga difeso il diritto di tutti di esprimere le proprie opinioni che il ddl Zan, a mio avviso, minaccia».

Sebbene siano condannabili i messaggi di minaccia che Carissimi sostiene di aver ricevuto, risulta incredibile che si possa essere convinti che la Madonna possa aiutare chi rema contro una legge che contrasta l’odio e la discriminazione. È il caso di dire che la Lega non sa più a quale santo rivolgersi.