Per volontà di Ostellari, ddl Zan e ddl Ronzulli saranno esaminati insieme

Dopo essersi riunita, la Commissione Giustizia del Senato, capeggiata dal senatore Ostellari ha deciso: il ddl Zan contro l’omotransfobia sarà esaminato insieme a quello proposto dalla senatrice Ronzulli unitamente alle destre.

Come previsto, ieri la Commissione si è riunita per discutere del ddl Zan. Tuttavia, finita la riunione, i senatori non hanno votato il disgiungimento dal disegno di legge proposto da Lega e Forza Italia. In Senato, pertanto, si discuteranno insieme entrambe le proposte. Questa nuova mossa ostruzionistica potrebbe rallentare ulteriormente l’approvazione della legge. Si dovrà, infatti, ridefinire il calendario dei lavori e ripetere per la nuova proposta l’iter già visto alla Camera per il ddl Zan.

Sempre ieri, il senatore Andrea Ostellari, ha dichiarato di aver avuto più di 200 proposte di audizione. Visto l’enorme numero, il presidente ha chiesto ai colleghi di fare una scrematura, in modo da esaurire gli interventi in breve tempo.

Le rimostranze del centro-sinistra

Al termine della serata sono state numerose le critiche da parte del centro-sinistra, largamente convinto che la mossa di Ostellari sia uno dei tanti tentativi di ostruzionismo. «Ogni scusa è buona per ritardare in modo strumentale la discussione e l’approvazione di una buona legge – dichiara la senatrice Monica Cirinnà – Dopo aver insistito per settimane sull’inutilità di un intervento legislativo, il centrodestra ha presentato un ddl gravemente carente dal punto di vista giuridico e irricevibile dal punto di vista politico».

Il ddl Ronzulli, difatti, esclude ogni forma di tutela per le persone trans e non prevede una prevenzione dei crimini d’odio. La proposta del centro-destra si limita a punire, senza intervenire sul piano culturale. Crea, inoltre, un pericoloso conflitto tra aggravanti con la legge Mancino, rischiando così di indebolirla. «Abbinare o non abbinare i testi non serve a nulla. – continua Cirinnà – Significa che audizioni e discussione si faranno su due testi. Ove si decidesse di andare in Aula senza relatore, infine, sarà sul ddl Zan, già votato alla Camera».

Dello stesso avviso la senatrice Alessandra Maiorino, che sottolinea come il ddl Zan e il ddl Ronzulli siano testi completamente diversi. «Quello delle destre prevede aggravanti generiche e alleggerisce le pene mescolando cose che non c’entrano niente. – aggiunge – La commissione è, ancora una volta, presa in ostaggio».

Più sereno, il senatore del PD Franco Mirabelli che è convinto che il ddl Zan possa approdare in aula a luglio. «Abbiamo chiesto al presidente Ostellari di organizzare le cose in modo che a fine giugno si possa votare il testo base da portare in Aula – dichiara – Questo sarà, ovviamente il ddl Zan. Vediamo se la nostra richiesta sarà esaudita».