Catanzaro, donna lesbica pestata dal vicino di casa per il suo orientamento sessuale

«Lesbica schifosa pu***na! Ti dovrebbero ammazzare! Sto parlando proprio con te, lesbica schifosa!». Sono questi gli insulti e le minacce che Silvana, un donna lesbica di Vallefiorita, in provincia di Catanzaro, si è sentita rivolgere dal proprio vicino di casa poco prima che il suo aggressore passasse dalle parole ai fatti.

La vicenda viene narrata da una nota di Arcigay Reggio Calabria “I due Mari”. «Nel pomeriggio di sabato scorso il nostro consigliere Bruno Giordano viene raggiunto da una comunicazione, tramite messaggistica istantanea, che lo informa di un’aggressione fisica subita da una donna nel catanzarese, perché lesbica – si legge nella dichiarazione – Come comitato Arcigay “I Due Mari” decidiamo di muoverci con estrema cautela e discrezione, soprattutto nel pieno rispetto della privacy della persona offesa e scongiurando ogni possibile ulteriore accanimento verso di lei».

Dopo essersi recto a casa della vittima, il consigliere Bruno Giordano ha dichiarato di averla trovata «con il volto tumefatto, una vistosa medicazione al setto nasale, la voce tremante e lo stato d’animo di chi ha maledettamente paura». Silvana è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari per le lesioni al setto nasale e ai denti, poiché ha ricevuto una testata in pieno viso dal vicino.

Come spiega la nota di Arcigay, dopo gli insulti ricevuti Silvana «scende al piano dove risiede il suo persecutore (che già in passato si era reso protagonista di comportamenti intimidatori) manifestando il suo più che comprensibile disappunto per le ingiurie ricevute. Trovatosi dinnanzi alla nostra Silvana, il vicino persevera nel palesare la sua omofobia e assesta una tremenda testata dritto sul setto nasale».

«L’aggressione avviene con la complicità della moglie del vicino e di altri due adulti, che immobilizzano Silvana e le sottraggono il telefono – si legge nella nota – Una volta riuscita a divincolarsi e a riavere indietro il suo smartphone, la donna contatta il numero di emergenza 112 e viene raggiunta da una pattuglia dei Carabinieri. Successivamente, la donna è costretta a rivolgersi alla Guardia Medica prima e successivamente anche al Pronto Soccorso di Catanzaro per sottoporsi ad accertamenti».

In seguito a questo vergognoso avvenimento, Arcigay lancia un appello: «I soggetti in questione sono già noti alle forze dell’ordine e al Sindaco di Vallefiorita. Ci appelliamo a loro affinché facciano il possibile per tutelare Silvana: ora più che mai ha bisogno del sostegno di tutte le figure che sono a garanzia delle norme presenti sulla nostra Costituzione, in attesa che il disegno di legge Zan possa essere definitivamente approvato. A tal proposito, riscontriamo l’ennesimo caso in cui il ddl in questione sarebbe stato fondamentale per fronteggiare queste gravi violazioni di diritti umani».