Foto: Monica Cirinnà / Twitter

La Lega non ha più altre priorità: 170 audizioni in Senato per frenare la legge Zan

Qualche mese fa gli esponenti del Carroccio affermavano alla stampa e nei talk show televisivi che in tempi di emergenza sanitaria ed economica non ci fosse spazio per una discussione su un disegno di legge contro l’omotransfobia, trattandosi di un fenomeno inesistente.

Tuttavia, quando la Legge Zan è arrivata al Senato, dunque a un passo dalla sua approvazione definitiva, la Lega ha cambiato idea, dimostrando di voler dedicare molto tempo ed energie alla discussione di questa legge, a tal punto di avanzare insieme a Forza Italia una contro-proposta – tirata fuori dal cilindro nel giro di pochi giorni – e di nominare uno spropositato numero di relatori per le audizioni al Senato.

Tra coloro che dovrebbero avere qualche contributo da offrire al Paese su questo tema ci sarebbero il personaggio televisivo Mauro Coruzzi (talmente informato sul tema, che fino a pochi giorni fa sosteneva che una legge contro l’omofobia esiste già), il presidente della Regione Calabria Antonino Spirlì – sì, proprio colui che rivendica il diritto di usare le parole ne**o e fr**io – e diversi personaggi appartenenti o vicine alla Chiesa Cattolica, tra cui il segretario della CEI.

Le reazioni del M5S e del PD

«Le audizioni richieste sono 170, e quasi tutte di organizzazioni religiose o sedicenti tali – sottolinea Alessandra Maiorino – Questo Paese si chiama Italia, è un Paese laico e democratico dell’Europa occidentale. Ora basta. Andiamo in aula con l’art. 77. Il MoVimento 5 Stelle è pronto». Nei giorni scorsi, infatti, la senatrice ha dato vita a una raccolta firme tra i senatori del M5S che, grazie al regolamento del Senato, permette di chiedere la discussione d’urgenza in aula, evitando dunque l’ostruzionismo del centro-destra in commissione giustizia.

L’iniziativa dei pentastellati trova d’accordo anche il PD. In una nota, la senatrice Monica Cirinnà ha sottolineato che «ormai il tentativo di affossare il testo da parte della Lega è evidente» e ha aggiunto: «Questa è la commissione giustizia del Senato, non “casa Ostellari“. Andiamo presto in aula senza relatore con la dichiarazione d’urgenza». Cosa possa succedere in Aula è al momento incerto: se il PD e il M5S sembrerebbero voler approvare il testo così com’è, Italia Viva vorrebbe emendare il testo e gli esponenti di Forza Italia sembrano avere posizioni contrastanti.