! * Cronaca

Palermo, due turisti gay presi a pugni e bottigliate da una baby gang

La vacanza di un gruppo di attivisti LGBT+ torinesi a Palermo si è rivelata un incubo dopo che, arrivati nella città siciliana sono stati vittimi di alcuni episodi di discriminazione, che hanno raggiunto il culmine con una violenta aggressione per due di loro, presi a pugni e colpiti con una bottiglia di vetro per il solo motivo di camminare mano nella mano.

«Subito dopo essere arrivati in città – racconta una delle vittime a Repubblica – sabato pomeriggio, abbiamo fatto sosta in un bar. Ho subito notato che, per i nostri atteggiamenti, qualcuno ci osservava in malo modo. In più alcune famiglie sedute nei tavoli intorno a noi ci hanno invitato ad allontanarci, perché con il nostro modo di fare, secondo loro, avremmo potuto “turbare i bambini” presenti. Siamo stati costretti ad andare via, anche se il barista ci ha chiesto scusa e non ci ha fatto pagare da bere».

Più tardi, la compagnia si è mossa per le strade del centro alla ricerca di qualche struttura dove pernottare. Rimasta da sola, una coppia è stata presa di mira da un gruppo di quattro adolescenti. Prima le offese, alle quali i due turisti torinesi non hanno replicato, e poi l’aggressione. «Ho sentito che qualcuno mi colpiva alle spalle, prima con un pugno e poi con una bottiglia – racconta uno dei due – Sono caduto per terra. Ricordo che erano in quattro a picchiarmi, mentre altri guardavano e ridevano intorno a me mentre mi prendevano a calci e pugni. Gridavo aiuto e nessuno interveniva. Per fortuna ci hanno raggiunto i nostri amici e quei bulli sono scappati via».

Una delle vittime è stata trasportata in pronto soccorso da un’ambulanza poiché ferita al volto, a pochi centimetri dall’occhio, in seguito a un colpo con la bottiglia. L’aggressione è stata denunciata alla Polizia, che sta cercando di risalire all’identità degli aggressori tramite le immagini delle telecamera di videosorveglianza presenti nella zona del fatto.

Alessandro Zan: «Vittime se ne fanno poco della solidarietà»

In seguito a diversi messaggi di solidarietà degli esponenti politici, alcuni di essi anche critici sul ddl contro l’omotransfobia, il deputato Alessandro Zan ha pubblicato un video sui propri canali social. «Queste persone che vengono aggredite se ne fanno poche dei messaggi di solidarietà – ha sottolineato – adesso bisogna passare ai fatti e approvare una legge. C’è già una legge, che è il ddl Zan, approvata alla Camera, basta approvarla così com’è al Senato per farla diventare legge dello Stato. Non perdiamo più tempo».