Foto: Viva RaiPlay

Platinette contraria alla legge contro l’omotransfobia: «Piagnisteo continuo degli Lgbt»

Platinette spreca l’ennesima occasione per spendere la propria popolarità a supporto dei diritti LGBT+, rilasciando un’intervista a La Verità in cui si dice contraria al disegno di legge Zan contro l’omotransfobia.

«Mi annoia l’idea di dover limitare ancora una volta l’ironia, il linguaggio non convenzionale – afferma il personaggio televisivo – Se dico a una persona ‘sei proprio una finocchia persa’, che cosa c’è che non va? Ci sono famiglie orrende, nuclei familiari imbarazzanti ma perché non si può fare il family day se altri sfilano nel gay pride? E non sopporto il vittimismo, il piagnisteo continuo degli Lgbt».

Coruzzi confonde evidentemente le catfight da talk show con gli attacchi fisici e verbali e le discriminazioni di cui le comuni persone omosessuali, bisessuali e transgender sono vittime ogni giorno per via del loro essere, con numeri allarmanti come evidenziato nella nostra mappa dell’omotransfobia. Al contrario di quello che stanno cercando di far credere i sovranisti e gli ultracattolici, il ddl Zan mira a punire chi incita all’odio o compie violenza sulla base del genere, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, non chi esprime un’opinione sul modello di famiglia o chi fa una battuta.

Utilizzando lo stesso linguaggio delle destre che si oppongono a qualsiasi passo avanti per la parità di diritti per le persone queer, Platinette parla della fantomatica “lobby gay”: «Quello che mi fa davvero paura della lobby omosessuale è un Rocco Casalino nel ruolo di suggeritore a colui che recita la parte del presidente del Consiglio. La politica come facciata e dietro il nulla. Non so se il premier Conte si rende conto dell’umiliazione».

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