Denuncia social per Sebastiano Riso. Il regista, conosciuto per il film “Una famiglia” che affronta la tematica della maternità surrogata, ha raccontato di essere stato vittima di un tentativo di linciaggio di matrice transfobica mentre era in pieno centro a Roma nel corso dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei.
«Mentre, appoggiatə alle transenne, guardavamo tranquillamente la sfilata delle macchine e delle persone davanti al Colosseo, siamo statə accerchiatə da un folle gruppo di trenta persone in quanto persone gender nonconforming, io e un caro amico psicoterapeuta, insieme a due ragazze transessuali conosciute lì per caso», ha raccontato Riso. Poi le minacce e gli insulti transfobici nei confronti di una delle due ragazze: «Uccidiamo la trans. Sei una trans di merda».
Fortunatamente il gruppetto è riuscito a fuggire e a mettersi in salvo. Riso conclude con il suo post con un appello: «In Italia, oggi più che mai serve una legge contro l’Omolesbobitransfobia. Il DDL Zan deve diventare legge. Abbiamo bisogno di essere tutelati/e. Ma sopratutto deve cambiare la cultura patriarcale, e con questa il pensiero maschilista e macista nel quale sta affondando la società italiana».
Purtroppo non si tratta della prima aggressione per Sebastiano Riso, già in passato vittima di un violento pestaggio subito nell’androne di casa. Nel 2017, poco dopo l’uscita del film “Una famiglia”, venne difatti aggredito da due uomini che gli urlarono degli insulti omofobi e Riso finì in ospedale in codice giallo con contusioni all’addome e allo zigomo che coinvolsero anche un occhio.
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