I ricercatori dell’Università di Oxford, in Inghilterra, hanno avviato la Fase I di sperimentazione clinica su di un potenziale vaccino contro l’HIV. Secondo i ricercatori, questa fase valuterà la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità del vaccino HIVconsvX.
Per valutare ciò, lo studio coinvolgerà 13 adulti sani HIV-negativi di età compresa tra 18 e 65 anni che non sono considerati ad alto rischio di infezione. I partecipanti riceveranno una dose del vaccino e una seconda vaccinazione di richiamo a quattro settimane.
Prevenire l’infezione prima che diventi generalizzata
A differenza degli altri vaccini progettati per indurre anticorpi prodotti dalle cellule B, HIVconsvX colpisce le regioni più vulnerabili nell’infezione da HIV. Il vaccino, infatti, va a modulare la risposta delle cellule T, un tipo di globuli bianchi che può uccidere le cellule infette da virus o cancerose.
In questo modo, spiegano i ricercatori, si potrà sopprimere l’infezione prima che diventi generalizzata. «Un vaccino efficace per l’HIV è stato inafferrabile per 40 anni – ha affermato Tomáš Hanke, responsabile ricercatore della sperimentazione e professore di immunologia – Questo studio è il primo di una serie di valutazioni di questa nuova strategia vaccinale sia in individui HIV-negativi per la prevenzione che in persone che vivono con l’HIV per la cura».
«Il vaccino è una componente chiave per porre fine all’epidemia»
Il meccanismo d’azione del farmaco, infatti, potrebbe rallentare il virus e aiutare gli anticorpi ampiamente neutralizzanti generati dalle cellule B, insieme alle cellule T killer, a fermare l’infezione. Questo comporterebbe un netto miglioramento della vita delle persone affette da HIV, già in cura con antiretrovirali. Il supporto del vaccino, infatti, andrebbe a limitare notevolmente gli effetti collaterali di tali farmaci.
Al contempo, si andrebbe a implementare la prevenzione, andando a sostituire l’uso della PrEP per contrastare l’HIV nei Paesi più poveri. «Anche nel contesto dell’uso di questi farmaci antivirali come prevenzione – sostiene Hanke – il vaccino è ancora la soluzione migliore e più economica. Probabilmente sarà una componente chiave di qualsiasi strategia per porre fine all’epidemia».
La sperimentazione iniziale si svolgerà nel Regno Unito. I ricercatori, tuttavia, hanno in programma di avviare sperimentazioni simili per vaccini contro l’HIV anche in Europa, Africa e Stati Uniti. Nel frattempo, gli investigatori di Oxford prevedono che i risultati dello studio HIV-CORE 0052 saranno comunicati entro aprile 2022.
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