Milano, ragazzo queer molestato, aggredito e rapinato in strada

A Milano, durante la notte tra giovedì e venerdì sera, tre uomini hanno molestato Nicolas, un ragazzo queer, nei cinque minuti di strada che lo separavano da casa. A raccontare la propria triste esperienza è proprio la vittima, che ha voluto sfogarsi nelle sue Instagram Stories.

Nicolas, intorno alle tre di notte, stava tornando a casa dopo una serata. Il percorso da fare era lo stesso compiute decine di volte, poche centinaia di metri. Stavolta, però, indossava tacchi e gonna e durante i cinque minuti di strada che lo separavano dalla sua meta ben tre diversi uomini hanno tentato un approccio. Mentre i primi due dopo pochi metri hanno desistito, il terzo uomo ha seguito il giovane fino al portone di casa, insistendo con proposte sessuali esplicite.

Al rifiuto di Nicolas, che si definisce «praticamente asessuale», l’aggressore ha tentato una violenza fisica, arrivando addirittura a spogliarsi in mezzo alla strada. Riuscito a divincolarsi dalla stretta dell’uomo, il ragazzo ha finalmente fatto ingresso nel suo palazzo. Furente per il rifiuto ricevuto, però, l’aggressore ha sottratto a Nicolas uno zaino che conteneva il cellulare e la carta di credito del giovane.

«Ho provato a rincorrerlo, ma coi tacchi mi veniva difficile raggiungerlo. – racconta – Una volta che sono riuscito a levarli, era scomparso». Nicolas racconta di aver provato a chiedere aiuto a delle persone nella vicina piazza, chiedendo in prestito un telefono per chiamare la polizia. «La risposta di tutte le persone presenti è stata negativa – prosegue – Nessuno voleva aiutarmi, probabilmente per come ero vestito e truccato». Alla fine, infilatosi in una cabina telefonica, il ragazzo ha chiamato la polizia, chiedendo aiuto.

Il non aiuto delle forze dell’ordine

«Ho chiesto più volte di mandare una volante perché mi sentivo in pericolo – spiega Nicolas – Mi hanno risposto, però, che loro erano troppo impegnati e io dovevo solo andare a casa a rilassarmi». Il giorno successivo, dopo aver bloccato la carta di credito, Nicolas è andato a sporgere denuncia. Anche in questo caso, tuttavia,  le forze dell’ordine non gli sono state d’aiuto. «La mia storia è stata presa sottogamba – racconta – Non sono state prese in considerazione le molestie che ho subito, né gli atti osceni in luogo pubblico. Anche il verbale, che il carabiniere non ha redatto in mia presenza era errato».

«Ha scritto, ad esempio, che non sapevo se ci fossero telecamere – continua – Io so per certo che di fronte al mio palazzo ci sono e che l’aggressore potrebbe essere riconosciuto. Probabilmente voleva archiviare velocemente il caso».

Nicolas confessa, inoltre, di essersi sentito trattato come un cittadino di serie B, quasi deumanizzato. «Questa storia mi ha fatto tornare in mente tutte le molestie, le aggressioni e la queerfobia che ho subito. – conclude – Quel che vi chiedo è di stare al sicuro, di non fidarvi di nessuno e di trovare un modo affinché questo mondo di m***a non ci possa attaccare per l’ennesima volta».