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Milano Pride, tre attacchi omofobi in 24 ore: in tre al pronto soccorso

È un bollettino di guerra quello che si sta delineando nelle ultime ore riguardo le aggressioni ai danni di persone LGBT+ nel capoluogo lombardo mentre la città dava vita alla partecipata e spettacolare manifestazione del Milano Pride 2021. Oltre al ragazzo di 12 anni aggredito da due ventenni a Parco Sempione mentre raggiungeva gli altri manifestanti, si sarebbero registrati due altri episodi di omofobia, entrambi conclusi con delle lesioni riportate dalle vittime.

Il primo risale alla notte tra venerdì e sabato, quando un dipendente del MONO Bar di via Lecco, a fine turno lavorativo, è stato preso di mira da un branco, che dopo avergli urlato «fr**io di me**a, ric**ioni dovete morire», lo ha preso a bottigliate. L’uomo viene ferito, lasciando una pozza di sangue sull’asfalto a 300 metri dal locale, e viene poi soccorso dal 118, che lo ha trasportato in pronto soccorso, dove è stato medicato con dei punti di sutura sul viso. «Non veniteci a dire che non si tratta di omofobia – si legge in un post di denuncia del MONO Bar – In una città come Milano, o altrove, questi attacchi non dovrebbero esistere. Il ddl Zan serve eccome, e subito».

Un’altra aggressione si è consumata subito dopo la manifestazione. Erano le 21 e una coppia di ragazzi si stava recando in un ristorante in bici. I due erano fermi a un semaforo di via Manzoni, in pieno centro, quando uno chiama in modo affettuoso l’altro, attirando l’attenzione di un uomo che decide di punirli con calci e pugni. Entrambi finiscono in ospedale: a uno di loro viene diagnosticato un trauma cranico, mentre l’altro, che era intervenuto per difenderlo, ha riportato una frattura alla mano. L’accaduto è stato commentato con un tweet dal deputato Alessandro Zan: «Mentre la politica straparla di mediazioni, fuori la violenza continua».

L’attivista Michele Albiani ha pubblicato delle Instagram stories in cui si dice «amareggiato e molto spaventato» dopo le numerose segnalazioni che gli sono giunte nelle ore successive al Pride: «erano tutte persone della nostra comunità che si stavano facendo i fatti loro e qualcuno si è sentito in dovere di andare ad aggredirle verbalmente e/o fisicamente». Albiani ha espresso preoccupazione sull’elevato numero di aggressioni avvenute durante il weekend del Pride e invita a denunciare eventuali ulteriori episodi di omofobia, poiché occorre «una risposta netta e uscire dal silenzio». Potete segnalare eventuali ulteriori episodi di omofobia scrivendo una mail a redazione@neg.zone.

 

 

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