! * Cronaca

Viareggio, minacce e botte ai partecipanti del Pride: «Unica bandiera è il tricolore»

Non bastano le tre aggressioni avvenute a Milano durante il weekend del Pride, un altro caso di violenza a sfondo omotransfobico si è registrato a Viareggio e, anche in questa occasione, di mira sono stati presi dei ragazzi che erano per i fatti loro, presi come bersaglio soltanto perché avevano dei vestiti con i colori della bandiera arcobaleno o perché truccati. A denunciare l’accaduto è la pagina Facebook del gruppo dei Giovani Comunisti/e Versilia, che ha raccolto la testimonianza di unə ragazzə che è statə vittima di intimidazioni da parte dei bulli e ha assistito alla violenza e agli insulti rivolti ad altre persone che tornavano a casa dal Pride in Piazza Azeglio.

Erano le 19:45 circa e diverse persone aspettavano l’autobus urbano che sarebbe passato da lì a poco. «Ero seduto sulla panchina, quando sono arrivati altri ragazzi che al contrario di me erano vestiti con calzini arcobaleno, bandiere, ecc. – si legge nel racconto – Allora un gruppo composto da 5-6 maschi e 3-4 femmine hanno iniziato a urlare contro quei ragazzi cose come “qui siamo in Italia e dobbiamo usare solo la bandiera italiana, tornate nel vostro Paese”, aggettivandoli poi con termini omofobi (finocchi, fr**i)». I ragazzi ignorano gli insulti ma a quel punto i bulli si scagliano contro un gruppetto più piccolo, tirando un pugno a uno di loro che aveva del make-up.

Dopo essere stato soccorso dai ragazzi con le bandiere arcobaleno, il ragazzo si allontana in lacrime. A questo punto interviene lə testimone, che avvertendo il pericolo di un’altra aggressione, gli indica di spostarsi a un’altra fermata. Una volta preso il telefono in mano per chiamare i Carabinieri, gli aggressori si sono avvicinati, chiedendo se avesse fatto delle foto e pretendendo di controllare sul telefono. Uno di loro ha urlato che non doveva «aiutare i fr**i nella fuga», che in quanto italiano avrebbe dovuto essere dalla loro parte, mentre un altro gli ha dato uno schiaffetto provocatorio. All’arrivo dell’autobus, la persona che racconta l’episodio è andata via. «Le persone presenti sono state del tutto indifferenti, penso che sia la cosa più grave», denuncia.

Povera Patria

Oltre alla violenza gratuita degli aggressori e l’indifferenza dei passanti, tipiche delle numerose aggressioni che riportiamo settimanalmente, quello che di questa storia fa specie è che i bulli abbiano contrapposto le bandiere arcobaleno a quelle tricolori, come se le persone LGBT+ fossero dei nemici della patria, da punire per il loro tradimento. Contrapposizione che non è del tutto nuova, basti pensare a quei politici e giornalisti che da tempo bollano i diritti civili come qualcosa che va in contrasto con la nostra cultura e i bisogni degli italiani. Slogan urlati e stampati dagli stessi che ieri si indignavano per una rappresentazione queer di Cristo, ma che non hanno trovato lo stesso spazio per condannare le troppe violenze di questi giorni.