Foto: Korea.net/Wikipedia

Papa Francesco e il “pericolo” delle persone transgender

Sono passati meno di dieci giorni dalla visita in Ungheria di Papa Francesco, dove ha incontrato le istituzioni e, in particolare, Viktor Orbán, il presidente omotransfobico che da anni sta facendo regredire il riconoscimento dei diritti LGBT+ nel proprio Paese a colpi di censure e altre misure discriminatorie. A Budapest, Bergoglio sembra aver trovato l’ispirazione per l’ultima sparata contro la comunità LGBT+, continuando il suo ruffiano alternare di dichiarazioni e gesti pseudo-inclusivi e caritatevoli ad altre decisamente conservative e discriminatorie.

La Civiltà Cattolica, l’unica rivista ad essere esaminata in fase di bozza dalla Segreteria di Stato della Santa Sede, ha riportato la conversazione tra il pontefice e i gesuiti. Tra i vari temi, vi è quello della fantomatica ideologia gender. Dopo aver definito «la rigidità e il clericalismo due perversioni» ed essersi espresso a favore dell’accompagnamento pastorale di «gente con diversità sessuale», il Papa si è dato al negazionismo scientifico, parlando dell’identità delle persone transgender come qualcosa «pericoloso».

Per Bergoglio, l’identità di genere «è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente a piacimento se e quando essere uomo o donna». «Questo non ha nulla a che fare con la questione omosessuale – ha aggiunto il Papa – Se c’è una coppia omosessuale, noi possiamo fare pastorale con loro, andare avanti nell’incontro con Cristo. Quando parlo dell’ideologia, parlo dell’idea, dell’astrazione per cui tutto è possibile, non della vita concreta delle persone e della loro situazione reale».

Francesco sembra dunque pronto ad accogliere le persone omosessuali, con tutte le limitazioni del caso – ricordiamo il divieto delle benedizioni alle coppie dello stesso sesso – ma rifiuta e cancella quelle transgender, reputandole non reali, anzi pericolose. Non proprio le parole di chi dovrebbe portare dei messaggi di pace.