Morto un cameraman colpito durante l’attacco omofobo al Tbilisi Pride

Si è spento a soli 37 anni Alexander Lashkarava, uno dei cinquantatre reporter colpiti dalla furia omofoba di alcuni gruppi di estrema destra che lo scorso 5 luglio hanno organizzato un assalto alla sede degli organizzatori dello Tbilisi Pride 2021, con il benestare di leader politici e religiosi, vandalizzando simboli dell’orgoglio LGBT+ e prendendo di mira anche i cameraman che stavano documentando le terrificanti scene.

A rendere nota la drammatica notizia è stata la TV georgiana Pirveli presso cui Lashkarava lavorava. L’organizzazione Reporters sans Frontières chiede che venga fatta giustizia e punta il dito contro le autorità, che avrebbero assistito passivamente all’attacco che ha provocato la cancellazione della manifestazione e messo a rischio la vita dei cittadini. Il caporedattori di Pirveli, Nodar Melandze, ha accusato il governo di aver incoraggiato le proteste e di aver partecipato attivamente tramite la spedizione di gruppi violenti che avevano come obiettivo proprio quello di colpire i giornalisti indipendenti.

Ore prima dell’inizio del Pride, il primo ministro Irakli Garibashvili aveva affermato che la maggioranza dei giorgiani fosse contrario alla parata, sostenendo che l’evento rischiava di creare “scontro civile” e accusando il leader dell’opposizione Mikheil Saakashvili di organizzare il Pride nel tentativo di seminare disordini nel Paese. «Dichiarazione vergognosa e altamente irresponsabile del Primo Ministro – aveva twittato il direttore del Tbilisi Pride, Giorgi Tabagari – che peggiora solo la già tesa situazione». Il susseguirsi degli eventi parla da solo.