Drag Kid: come RuPaul’s Drag Race ha influenzato i bambini

Compie proprio in questi giorni 10 anni il più grande show queer che l’America abbia mai partorito. Il 2 febbraio del 2009, infatti, andò in onda per la prima volta su una scalcinata LogoTV una ancora più scalcinata RuPaul’s Drag Race.

In questo decennio il programma si è evoluto sia nella qualità video che nel proprio regolamento, superando, con l’accettazione di donne transgender, anche le forti accuse di transfobia rivolte alla conduttrice e ha aperto gli occhi al mondo intero sulla bellezza della comunità arcobaleno.

La storia di Desmond

Mentre per alcuni il programma è stato una piacevole compagnia, a volte l’unico compagno queer in un’accettazione di sé solitaria, per altri è stato fonte di ispirazione. Questo è il caso di Desmond, uno dei più famosi drag kid al mondo, che non solo si esibisce, con talento, nell’arte del drag, ma ha anche fondato una sua Haus, una sorta di grande famiglia allargata, per drag kid fino ai 20 anni.

Desmond

Nato durante la settimana del NYC Pride del 2007 a Manhattan (bizzarra l’ironia della sorte), sin dalla tenera età dimostra il proprio amore per l’arte del travestismo usando i tacchi della madre e gli asciugamani come parrucche. All’età di sei anni chiese il suo primo vestito da principessa Disney per Halloween e all’età di nove anni fece coming out come gay ai suoi genitori, dicendo semplicemente di aver avuto una cotta per un compagno di classe.

I genitori di Desmond l’hanno sempre sostenuto e protetto, così come farebbe ogni altro genitore che sostiene le inclinazioni naturali del proprio bambino. «Cosa c’è di diverso», dice infatti la madre, «rispetto al sostenere l’interesse di un ragazzino per il baseball?».

Apertamente sostenitore dei diritti della comunità LGBTQI+ e rappresentante non ufficiale dei giovanissimi omosessuali, ha al momento in attivo diversi progetti, quali l’Haus of Amazing, posto in cui i giovanissimi under 20 appassionati nell’arte del drag possono comunicare apertamente senza le ingerenze del mondo adulto, l’A.M.AZ.E FOR LGBTQ YOUTH, programma anti bullismo nelle scuole americane, e una sua propria linea di abbigliamento e merchandising.

Le critiche

Queen Lactatia con Violet Chachki

Un altro caso, saltato all’occhio delle cronache queer e non solo di tutto il mondo, è quello della giovanissima Queen Lactatia. Lactatia, 10 anni di età, è una queen canadese che ha fatto gridare allo scandalo i più per il suo scatto assieme a Violet Chachki, vincitrice della settima edizione di RuPaul’s Drag Race. In questo scatto pubblicato nelle storie Instagram di Lactatia, profilo gestito dalla madre, si può vedere la giovane reginetta accanto alla drag nuda coperta solo dal nastro per il tucking.

Non sono mancate le critiche dal mondo omofobo, tanto da arrivare a delle minacce di morte per Violet da parte di un fanatico religioso, ma i genitori di Nemis Quinn, nome out of drag di Lactatia, si sono dimostrati sereni in tal proposito, dichiarando di sostenere incondizionatamente le inclinazioni del figlio come hanno fatto e faranno in futuro, accompagnandolo alle convention internazionali in cui il suo personaggio è stato osannato e curando in ogni dettaglio le sue esibizioni.

Il mondo sta cambiando

Un buon risultato per l’arte del drag, che mira ad abbattere gli stereotipi di genere e a riconoscere a tutti uguali diritti a prescindere da quello che indossano. Da Marcia P. Johnson a Desmond e Lactatia sono passati 50 anni e di strada, purtroppo, ancora ce n’è da fare, ma i drag kid sono la prova che il mondo è pronto a cambiare.

Roserade

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