Film a tematica LGBT: le dieci imperdibili pellicole del cinema arcobaleno

I film a tematica LGBT sono da tempo entrati nei grandi circuiti cinematografici, in molti casi riscuotendo un notevole riscontro di pubblico e critica.

In questo primo capitolo andremo ad approfondire alcuni dei titoli più famosi ed apprezzati, mentre la seconda parte sarà dedicata a pellicole più “di nicchia”.

Come già avvenuto per le mete turistiche, questa non vuole essere una graduatoria oggettiva di merito o una raccolta esaustiva – sarebbe impossibile – ma semmai una sorta di hit parade basata (anche) sul gusto personale.

Partiamo?

The Rocky Horror Picture Show

Iniziamo con il cult dei cult: tratto dal quasi omonimo spettacolo teatrale di Richard O’Brien, negli oltre 40 anni di vita è diventato uno dei musical più noti e celebrati al mondo. Un pastiche travolgente dove i confini tra eterosessualità, omosessualità, bisessualità e travestitismo vengono spazzati via assieme a qualsiasi tipo di convenzione borghese. Assolutamente leggendarie la colonna sonora e la performance di Tim Curry nel ruolo di Frank-N-Furter, scienziato alieno in autoreggenti e tacchi vertiginosi.

Priscilla, la regina del deserto

Altro musical iconico, premio Oscar per i migliori costumi, ma con percorso inverso rispetto al Rocky Horror: nacque per prima la versione cinematografica, poi trasposta in successo teatrale che dura da oltre un decennio. Si narra dello scoppiettante viaggio di uno strano terzetto – due drag queen e una transessuale – attraverso il deserto australiano, a bordo di un camper accessoriato in maniera a dir poco eccentrica. Memorabili i numeri musicali che riprendono molte hit del passato care alla comunità arcobaleno, dai Village People a Gloria Gaynor, e i siparietti comici – su tutti la celebre entrata al bar in pompa magna, tra orde di bifolchi sbigottiti.

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Le fate ignoranti

La vetta più alta del cinema di Ozpetek, in cui la protagonista vede crollare le certezze della propria esistenza dopo l’improvvisa morte del marito. Non solo il peso del lutto, ma soprattutto la scoperta, dietro una misteriosa dedica su un quadro, di un universo parallelo che mai avrebbe sospettato: la doppia vita del coniuge appena scomparso, a fianco di un altro uomo, in una Roma popolare e vitale, così lontana dalla placida (e un po’ noiosa) quotidianità alto-borghese a cui era avvezza. Ma, dietro lo shock iniziale, si cela l’opportunità di una rinascita, con rinnovata consapevolezza.

La vita di Adele

Delicato affresco di come la vita della giovanissima studentessa Adele venga sconvolta dall’arrivo del ciclone Emma, artista più matura e dal look stravagante, che la proietta nel suo universo di frequentazioni sofisticate e vagamente snob. Adele rimane totalmente rapita dalla nuova compagna, che domina il loro rapporto, ma le differenze caratteriali e di obiettivi le allontaneranno progressivamente. Una pellicola molto francese per naturalezza e disinibizione della narrazione, anche nei dettagli più intimi.

The Danish Girl

La storia vera di Lili Elbe, pittrice danese nata Einar Wegener, prima transessuale della storia dopo essersi sottoposta ad intervento chirurgico di riassegnazione di genere. Sono scandagliati con grande poesia i conflitti interiori e il fondamentale rapporto con la moglie Gerda, anche lei pittrice, di cui Einar diventa musa “en travesti” quasi per gioco. Un legame indissolubile che sopravvive alla (ri)nascita di Lili, fino all’ultima chiamata sotto i ferri.

Chiamami col tuo nome

Trasposizione dell’omonimo romanzo di André Aciman, rispetto al quale l’azione è trasferita dal ponente ligure alla campagna cremasca, luogo di residenza del regista Luca Guadagnino. Pellicola pluripremiata, incluso l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, racconta i turbamenti dell’adolescente Elio quando l’esuberante Oliver, dottorando di sette anni più grande, irrompe nella villa di famiglia per il periodo estivo. Le schermaglie iniziali si tramuteranno in un rapporto profondo e indimenticabile per entrambi, i cui sviluppi verranno trattati nel sequel in corso di lavorazione.

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Tutto su mia madre

Probabilmente il lavoro più completo di Almodovar, uno dei pochi in cui la cornice dell’amata Madrid è marginale o del tutto assente (cosa che causò al regista qualche senso di colpa). Dopo la tragica morte del figlio, la protagonista Manuela torna a Barcellona alla ricerca di Lola, la transessuale con cui lo aveva concepito. Nella metropoli catalana ritroverà vecchie conoscenze e ne farà di nuove, in un travolgente mix di commedia e dramma: si ride e ci si commuove con una galleria di personaggi memorabili, e di passaggio si vince anche un Oscar per il miglior film straniero.

Querelle de Brest

Altra trasposizione di un celebre romanzo, rappresenta il testamento artistico di Fassbinder, scomparso pochi mesi prima dell’uscita del film. Querelle è uno spregiudicato marinaio che non esita a rubare, uccidere e frequentare locali equivoci, intrattenendo rapporti intimi di vario tipo con l’umanità degradata che gravita nei bassifondi del porto. A fare da degno sfondo una Brest ricostruita in studio, espressionista e surreale, carica di simbolismi di carattere sessuale. Censurato in Italia con il taglio di una delle scene più scabrose, il pegno che Querelle deve pagare al barista Nono dopo aver perso (di proposito) ai dadi.

Morte a Venezia

Tratto da una delle opere più note di Thomas Mann. In soggiorno terapeutico a Venezia, un compositore di mezza età s’invaghisce perdutamente del giovane e bellissimo Tadzio: un amore puramente platonico, privo anche di qualsiasi interazione verbale. Ringiovanito nell’animo dalla semplice contemplazione dell’amato, il protagonista decide di prolungare la sua permanenza in laguna, tornando anche a curare il proprio look in un ultimo, patetico moto di civetteria, prima dello splendido climax finale sulla spiaggia del Lido. Una delle più belle scene della storia del cinema, sulle note di Mahler.

Brokeback Mountain

Inflazionato o meno, resta un clamoroso successo di critica (Leone d’Oro a Venezia, 3 statuette agli Oscar) e botteghino, capace di sdoganare definitivamente la tematica omosessuale anche nei circuiti hollywoodiani più mainstream. La trama, per sommi capi, è ben nota ai più: l’amore proibito tra due cowboy degli anni ’60 nella natura selvaggia del Wyoming, tutt’ora uno degli stati americani più conservatori. Una passione che resiste sotterranea, al tempo e alla mentalità inclemente, fino alla fine e oltre.

 

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