Intervista a Luxuria dopo la puntata di Ciao Darwin “Family Day vs Gay Pride”

«Le vittorie sono ben altre, ma sì: ieri abbiamo vinto!». Del resto, è stato un gioco quello che è andato in onda dagli studi romani di Mediaset. Tuttavia, una trashissima irriverenza e un politically incorrect caciottaro sono da sempre stati parte del programma di Paolo Bonolis e Luca Laurenti, così da circondarlo spesso di polemiche che – a maggior ragione – non potevamo mancare in presenza di “Family Day” e “Gay Pride”.

«Non ho chiaramente avuto alcuna influenza nel casting» – ci chiarisce la capitana del rainbow team Luxuria – «sapevo però che non ci sarebbe stata una scelta di personaggi istituzionali». È stato evidente però il disappunto di molti per non aver riscontrato una presenza di eterosessuali vicini al mondo LGBT. La puntata è finita per sembrare quasi una replica di “Etero vs Gay” di qualche edizione fa. Per Luxuria sarebbe stato preferibile “banali vs speciali”, chissà che non sia un’idea per il futuro.

«Ieri sera è indubbiamente nata una stella al momento della prova che ci ha riportato indietro nel tempo» – dice Luxuria ripensando alla parte più trash della puntata – «tra una risalta e un’altra, però, ho davvero apprezzato il riferimento di Bonolis al bambino cresciuto con sette suore mentre si parlava della Gestazione per altri». La differenza tra GPA e utero in affitto è una questione su cui la capitana della squadra del Gay Pride è tornata più volte ieri sera e non lo è da meno oggi: «Non mi sorprendo di essere stata in minoranza sul discorso della surrogacy, non c’è ancora una maggioranza nel Paese che condivida la pratica: ieri sera abbiamo proseguito positivamente a scalfirne il muro di ostilità eretto da molti nostri concittadini».

Inevitabile che la squadra del “Family Day” abbia fornito un pensiero all’approssimarsi del Congresso delle Famiglie di Verona, per quanto guardando molti di loro si potesse pensare che avessero sbagliato squadra. «L’oscurantismo che si materializzerà il prossimo fine settimana avrà un unico aspetto positivo: porterà un’enorme partecipazione ai Pride di quest’anno» – continua Luxuria – «Sarà la miglior risposta al covo omofobo, misogino e antistorico a cui contrapporre un Pride quale diritto di sentirsi uguali agli altri in una grande manifestazione di civiltà».

Vladimir Luxuria al Roma Pride 2011 (foto di Luciano Manna dal sito vladimirluxuria.it)

«Ovunque mi invitano per dire due parole, io vado». Così Luxuria stronca ogni ulteriore prosecuzione della polemica aperta da Daniele Gattano sulla sua partecipazione a Ciao Darwin. «Chi critica preventivamente hai dei pregiudizi, senza considerare i paragoni utilizzati che ho trovato a dir poco esagerati e fuori luogo. Ho avuto lunghe riflessioni prima di accettare, ma alla rappresentazione del Medioevo va fornita un’idea di Futuro verso il quale desidero volare con quelle ali con le quale ieri ho sfilato». E vinto, aggiungeremmo noi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.