Festa della mamma, Salvini la celebra attaccando le famiglie arcobaleno

Come ha fatto notare di recente Lilli Gruber in una sua intervista al Ministro degli Interni, Matteo Salvini ogni giorno deve trovare un nemico da combattere. E quale miglior nemico delle madri di famiglie omogenitoriali nel giorno della festa della mamma?

L’infinito tour elettorale del capitano questa volta faceva tappa a Sanremo, dove ha celebrato questa giornata a modo suo: «Auguri a tutte le mamme che sono in questa piazza, a quelle che non ci sono più e a quelle che lo diventeranno, ma non auguri alle “genitrici 2″».

Oltre al danno del provvedimento firmato dallo stesso vicepremier lo scorso 31 gennaio, grazie al quale sulla carta di identità dei minorenni vi sarà la dicitura “padre” e “madre” anziché la più generale “genitore”, arriva anche la beffa per le coppie omosessuali.

Da una figura istituzionale come un ministro, non ci si aspetta certe provocazioni. Ma la sobrietà non è la cifra stilistica di Matteo Salvini, pronto a fare leva sul dolore e sulle difficoltà delle minoranze per guadagnare facili consensi.

Pochi mesi fa aveva definito le famiglie arcobaleno delle “schifezze indegne”, per poi supportare il Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona e affermare, senza uno stralcio di statistica alla mano, che il 99% degli omosessuali non vuole mettere su famiglia. Ovviamente da parte sua, nessuna parola di solidarietà nei confronti di Angelo e Andrea, la coppia veronese che in quei giorni ha subito una delle tante aggressioni a stampo omofobo e fascista.

Chissà se avrà fatto gli auguri ad Alice Weidel, sua alleata alle europee che al sovranismo riesce a conciliare una famiglia arcobaleno, formata da lei, la sua compagna e due bambine. Noi della redazione gli auguri li facciamo a lei come a tutte le altre mamme, perché non crediamo in madri di serie A e “genitrici” di serie B.

 

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