A volte capita che gli europarlamentari non si presentino in aula, a questo ci siamo nostro malgrado abituati, altre volte invece a un europarlamentare viene intimato di lasciare il Parlamento Europeo. È accaduto a Magid Magid, membro eletto dei Verdi per lo Yorkshire e l’Humber, che ha quasi perso l’apertura della nuova legislatura a Strasburgo, dopo che gli è stato chiesto se si fosse perso e di lasciare l’edificio.
Magid Magid è un politico somalo-britannico, arrivato in Inghilterra alla ricerca di una vita migliore a cinque anni da un campo di rifugiati etiope, e tutto fa pensare che la richiesta di allontanarsi dalla sede del Parlamento sia dovuta al colore della sua pelle, andando ad evidenziare quanto ancora ci sia da lavorare sul tema del razzismo in Europa.
«Sono visibilmente differente – dice Magid – e non ho il privilegio di nascondere la mia identità, né intendo farlo. Il Parlamento Europeo non riflette pienamente chi rappresenta e io farò sentire la nostra voce».
Magid, che indossava un cappello da baseball e una T-shirt con la scritta “F**k fascism” dice di non conoscere l’identità di chi gli ha chiesto di allontanarsi e di pensare che fosse un ufficiale, mentre il Parlamento Europeo ha dichiarato che nessun membro del suo staff era coinvolto nell’incidente.
Gli atti di razzismo nei confronti degli europarlamentari di colore, costretti ogni volta a dimostrare di avere tutto il diritto di essere nella città belga, non sono una novità. La scorsa settimana Younus Omarjee europarlamentare per l’isola francese di Réunion è stato l’unico, insieme a un collega congolese, ad essere sottoposto a un controllo di sicurezza da parte della polizia ferroviaria.
«Non ci sono iniziative esplicite per migliorare la condizione di diversità all’interno del Parlamento Europeo – dice Sarah Chander, attivista dell’ENAR (European Network Against Racism) – E se l’Europa non prenderà presto provvedimenti questi casi sono destinati a continuare».
Foto: Instagram di Magid Magid
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