Omofobia in un locale storico di Napoli: «Arò è asciùt stu ricch**n?! Accirt!»

«Accirt!», ucciditi. Solo perché sei gay, solo perché non dici il nome dei prodotti che vuoi, ma li indichi. È questo il caso di omofobia denunciato da Luigi Manu sul suo profilo Facebook, a meno di 24 ore da un altro episodio registrato, sempre in un esercizio pubblico, a Sassari.

Ieri sera Luigi si è recato con la madre presso il famoso caffè letterario Gambrinus di Napoli. Arrivato il suo turno, non potendo leggere il nome dei dolci che voleva acquistare a causa di un signore disabile che impediva la visibilità del bancone, li ha indicati. La cameriera, visibilmente irritata, dopo aver sentito la motivazione per cui Luigi indicava i prodotti, ha sbottato con un «è inutile che me piji pe scem, perché ij nun so so scem» (è inutile cercare di prendermi in giro, non sono scema) e, rivolgendosi al collega, «arò è asciùt stu ricch**n?!» (da dove è uscito questo ricch**ne?!), a cui Luigi avrebbe risposto che pur essendo gay aveva un’educazione migliore della sua. «Accirt!»: è questo l’invito che la cameriera ha fatto a Luigi.

Non è tardato ad arrivare il messaggio di solidarietà di Arcigay Napoli che, con la voce della presidente Daniela Lourdes Falanga, condanna le «dinamiche assurde che si realizzano ogni giorno in numerose aziende, dove è imperante un linguaggio sessista e machista, che lede soprattutto le donne e la comunità LGBT+» e promette un chiarimento tra il proprietario del Gambrinus e Luigi, impegnandosi di attuare delle campagne di sensibilizzazione nelle aziende campane per garantire il benessere dei lavoratori appattenenti aa comunità arcobaleno.

Nell’attesa di nuovi sviluppi non possiamo far altro che abbracciare virtualmente Luigi Manu, augurandogli di assaggiare presto il pasticcino migliore del Gambrinus, quello al sapore di scuse e rispetto.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Votaci come miglior sito LGBT ai Macchianera Internet Awards 2019!
Leggi anche: La coppia giallo-rossa concepirà una legge contro l’omotransfobia?

2 thoughts on “Omofobia in un locale storico di Napoli: «Arò è asciùt stu ricch**n?! Accirt!»

  1. Se avessi un’attività commerciale come il Gambrinus di certo non avrei assunto una ragazza di così bassa cultura sociale…ma fatto l’errore, dopo questo comportamento, le farei fare una gara di sopravvivenza in cui tutto il necessario va chiesto con la massima gentilezza e rispetto altrimenti…digiuno! 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.