Napoli, studenti scrivono frase omofoba sulla sedia: la reazione del prof è geniale

Chi fa parte di una minoranza, come ad esempio le persone LGBT, avrà avuto una diversa esperienza nel mondo scolastico o universitario riguardante la propria libertà o ghettizzazione a proposito del proprio orientamento sessuale: qualcuno avrà avuto, fortunatamente, esperienze positive… Ma non per tutti è così. Professori compresi.

L’insegnante napoletano Marco Maria Taglialatela è il protagonista di questa brutta storia. Docente di tecnologia nella sua amata Napoli, Marco è da sempre in prima linea per la lotta all’omofobia nelle scuole ed è stufo dei trattamenti che lui o studenti vari si trovano a subire giorno dopo giorno.

Ieri, a proposito di ciò, si è trovato a scrivere un post riflessivo sul social network Facebook, su un evento di cui si è trovato protagonista suo malgrado: ha pubblicato una foto di una sedia su cui capeggia una brutta frase «Chest è a segg re gay» (Questa è la sedia dei gay) .

Il professore si è limitato a denunciare l’episodio scrivendo un lungo post: «Come docente, educatore e adulto non posso stare zitto quando in una classe sento o vedo episodi di razzismo, omofobia, misoginia e violenza in genere... Quando accade, fermo tutto e la prima cosa che chiedo è: “perché?” e poi ne discuto e nel caso prendo provvedimenti, e me ne fotto se con la mia materia non c’entra nulla… Eppure alcuni colleghi e colleghe mettono voci in giro che io faccio attivismo Lgbt in classe, perché l’omofobia fa vedere loro solo quello e da qui la perenne calunnia…».

Marco aggiunge: «”Pane per i miei denti” penso e non demordo… La sedia che vedete in foto l’ho osservata per un anno intero e me la sono ritrovata agli esami, alcuni colleghi, quei colleghi di cui sopra, volevano toglierla… Io la presi e dissi loro : “No! Questa è la mia sedia, io faccio gli esami seduto proprio qui!”… Buongiorno».

La strada per l’accettazione nel mondo scolastico è un percorso ancora lungo e tortuoso, soprattutto se pensiamo ai numerosi outing, maltrattamenti e prese di posizioni inutili che accadono non solo in tutta Italia, ma anche nel mondo: basti pensare alla rivoluzione parentale contro una riforma inglese riguardante l’educazione sessuale LGBT a scuola. Ma per tanto male che continua a spargersi nel mondo e nelle istituzioni, uno spiraglio di accettazione si apre e continua ad aprirsi, come nel caso di alcuni studenti di Ravenna che hanno recentemente coperto con un arcobaleno una scritta omofoba contro il proprio preside.

Quelli che per molti sembrano dei casi lontani dalla propria realtà, sono in realtà materiale per una lotta continua che giorno dopo giorno ci troviamo ad affrontare e che, in un futuro (si spera) non troppo lontano riusciremo finalmente a vincere.

 

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