Fedez si affanna a discolparsi dall’omofobia: la toppa è peggio del buco

Dopo essersi scusato con Tiziano Ferro, Fedez si sbraccia nelle sabbie mobili dell’accusa di bullismo e omofobia da parte del cantantautore di Latina. Come si dice in questi casi, “la toppa è peggio del buco”, e di toppe il rapper ne ha trovate forse troppe nelle ultime ore. Da quando la notizia si è diffusa, Fedez ha tempestato le proprie Instagram stories con risposte alla dichiarazione di Ferro.

«Avevo 19 anni»

Prima ancora di scusarsi, Fedez precisa che è stupito dal tempismo delle dichiarazioni di Ferro, come se ci fosse una sorta “prescrizione” per criticare i contenuti di quella canzone, aggiunge che aveva solo 19 anni e che non aveva una casa discografica. Fedez dice di non avere più quel linguaggio, che anzché “omofobo” definisce “dissacrante”, come se all’epoca l’omosessualità avesse chissà quale riverenza e rispetto da dissacrare.



«Ho fatto un sacco di cose contro il bullismo e l’omofobia»

Come mangiare un’insalata a pranzo non fa di me un vegano, così aver collaborato con persone omosessuali, essersi espressi contro il Congresso Mondiale delle Famiglie e preso parte a campagne per la lotta al bullismo non significa non poter sbagliare. A poco serve riesumare una foto con l’ex fidanzata Giulia Valentina. Tutti siamo stati omofobi o bulli almeno una volta nella vita, non ci si può classificare come “omofobi” o “ally”, ma sono le nostre frasi e i nostri comportamenti che vanno giudicati, uno alla volta. Siamo tutti, chi più e chi meno, condizionati dall’omotransnegatività che aleggia nella società, tant’è che le stesse persone LGBT+ hanno spesso dell’omofobia interiorizzata.

«La canzone è stata fraintesa»

Fedez afferma che il titolo della canzone incriminata, ovvero “Tutto il contrario”, indica che tutto quello che viene detto è il contrario del suo pensiero. Cosa che appare abbastanza scontata ascoltando il brano (a meno che il cantante non pensi che Aldo Moro non sia stato ammazzato ma avesse la camicia sporca di pomodoro), ma come dovremmo allora interpretare la frase «andare coi trans per me è normalissimo»? E significa anche che reputa il coming out (chimato “outing”) di Tiziano Ferro una cosa di poco conto?

«Tiziano Ferro perdona i testi omofobi solo a Fabri Fibra»

Tiziano Ferro non ha replicato alle storie di Fedez, così quando non sono passate nemmeno 24 ore, il cantante milanese è passato all’attacco, accusando il collega di usare due pesi e due misure. Come fa notare Fedez, Ferro ha collaborato 2 anni fa con Fabri Fibra, che anni fa aveva scritto dei versi forse ancor più gravi, come «potrei spararmi un colpo in testa se mi sveglio una mattina di fianco a un gay».



Partono le accuse: secondo il signor Ferragni si tratta di una strumentalizzazione di temi delicati per attaccarlo personalmente. Tutto ciò dovrebbe farci credere ancora di più alle scuse fatte la sera prima?

La seconda accusa di Fedez è che si tratti di una mossa di Ferro per promuovere il disco in uscita. Ma se da una parte vi è stata una (forte) dichiarazione tirata con le pinze dalla bocca di Tiziano, dall’altra abbiamo chi, con la propria frenesia social, sta dando materiale su cui scrivere alla stampa (e non è di certo la prima volta).

Screenshot dalle IG Stories di Fedez pubblicati su Twitter da @mediohermana
Un consiglio (non richiesto) per Fedez: less is more

Nessuno considererà, dopo questi fatti, Fedez una persona omofoba. Escluso quel testo, su cui sarebbe stata apprezzata una maggiore autocritica, il rapper è sempre stato molto attento a non urtare la sensibilità della comunità LGBT.

Sarebbe stato più apprezzabile, però, limitarsi a spiegare cosa si intendesse con quel testo e scusarsi. Tutto il resto mette in evidenza le vere priorità di chi si sta preoccupando più della propria immagine che di aver causato delle sofferenze ad altre persone.

 

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