Le persone trans non binary trovano la propria dimensione con una nuova terapia

Marisa Rivera, Micah Rajunov e William Crook sono solo tre delle centinaia di persone trans non binary che hanno iniziato un percorso di modifica del proprio corpo attraverso un microdosaggio ormonale. Non tutti gli individui transgender si identificano, infatti, come uomo o come donna: a volte ci si riconosce in un qualcosa di totalmente diverso in mezzo allo spettro dell’identità di genere binaria o totalmente diverso tanto da non poter essere definito.

Ma come si può cercare di assomigliare all’idea che si ha di sé, quando tutte le strade per la transizione portano dal sesso attribuito alla nascita direttamente a quello opposto, senza la possibilità di modellare il proprio corpo in relazione alle proprie esigenze? Il dottor Tri Do, racconta a NBC come il microdosaggio ormonale possa aiutare a trovare una giusta dimensione di sé, lontana dallo stereotipo che pensa alla destinazione finale della terapia con gli ormoni senza valutare le tappe intermedie.



Il medico già dal 2001 ha iniziato a somministrare dosaggi ormonali più bassi di quelli delle linee guida che gli permettessero di controllare meglio la terapia. Ben presto si è accorto che i risultati a livello estetico, sebbene evidenti, arrivavano con più lentezza e che una modifica del quantitativo di ormoni assunto poteva permettere alle persone in transizione di scegliere la velocità con cui cambiare, permettendo loro di avvicinarsi in maniera più graduale a quell’aspetto estetico in cui si identificavano.

Un approccio diverso rispetto a quello delle linee guida a tutela della salute transessuale della WPATH (World Professional Association for Transgender Health), che anche secondo l’Associazione Americana degli Psichiatri migliora nettamente la transizione degli individui non binary.

Il problema principale resta quello dell’accesso a questo tipo di terapie. Secondo quanto dichiarato dal dottor Alex Keuroghlian, direttore del National LGBT Health Education Center, lo scoglio più importante è riuscire a trovare un medico preparato sul tema “identità di genere”, in quanto molto spesso il percorso di transizione non avviene perché non si manifesta un chiaro desiderio di essere uomo o donna. Per questo Mere Abrams, transgender non binary ha creato onlinegendercare.com, portale che collega i non binary che vogliono compiere la transizione a medici preparati nell’argomento.

 

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