La violenza non è una storia già scritta: lo spot contro la violenza sulle donne

Oggi, come ogni 25 Novembre, si celebra una delle giornate più significative ed importanti per la lotta ai pari diritti e all’uguaglianza: la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.

Per l’occasione, dal progetto Femminili Plurali Irregolari, che vede la collaborazione di Arcigay, La Cicloide e Artsmedia, nasce uno spot dedicato a tutte le persone LBTQ+ dal titolo La violenza non è una storia già scritta.

Nel video si distinguono due momenti principali: nella prima parte troviamo la paura e la violenza che assume forme diverse nei vari casi (il rifiuto parentale dopo il coming out della ragazza lesbica, la paura di un’eventuale aggressione ai danni di una persona trans, le molestie ai danni di ragazze bisessuali con l’aspettativa di un rapporto non desiderato o la discriminazione nei confronti di ragazze e donne disabili viste come incapaci di avere relazione e una sessualità stabile e piena) che viene contrapposta alla lotta verso tutti questi eventi.



Ogni singolo evento viene presto frantumato e ribaltato: la donna disabile è, in realtà, ad aspettare la sua ragazza in un locale, la ragazza bisessuale altro non fa che litigare per il telecomando con gli amici sul divano, l’uomo che segue la donna transessuale non è altro che un amico e vicino che le apre la porta con garbo e il padre della ragazza lesbica la abbraccia chiedendole (ipoeticamente) perdono, verso la via per una completa accettazione della sessualità della figlia.

Lo spot pone l’accetto sulla responsabilità collettiva che sta dietro al fenomeno della violenza: essa interroga tutte e tutti noi e abita il nostro quotidiano. Scegliere di non essere violenti, però, si può. Così come è nelle nostre mani la decisione – agita dalle donne protagoniste dello spot – di abbandonare la paura e vivere da persone libere. Esiste un cambiamento possibile, una rivoluzione che passa attraverso piccoli gesti quotidiani di amore, complicità, amicizia e rispetto per le altre e gli altri e che dobbiamo avere il coraggio di compiere.

Natascia Maesi, responsabile politiche di genere nella segreteria nazionale di Arcigay, commenta: «L’urgenza di riflettere su questo tema è nata dalla consapevolezza che le donne che non si conformano alle aspettative sociali e culturali legate ad un modello etero-normativo, sessista e genderista di sessualità, risultano essere maggiormente esposte a processi di stereotipizzazione, pregiudizio, stigmatizzazione e discriminazione che spesso sfociano in diverse forme di violenza (verbale, fisica, diretta, indiretta, vittimizzazione primaria e secondaria). L’obiettivo della campagna è sensibilizzare alla presa in carico collettiva del tema, troppo spesso ignorato, della violenza che colpisce le donne lesbiche, bisessuali, trans* e con disabilità, e richiamare alla responsabilità sociale di compiere azioni quotidiane non violente che cambiano il destino delle persone».

L’augurio da parte di tutti noi per il futuro è, quindi, questo: trovare il coraggio per dire basta, trovare la forza di denunciare, ma soprattutto quello di cambiare il mondo un’azione alla volta.

 

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